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PUCH (1903 – 1987)
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1973 – La presenza di Gritti in squadra durò solo una stagione; nel 1973 passò alla Gilera e risulta difficile pensare di cogliere gli stessi successi senza un pilota del suo calibro.
Al contrario Bernardino Gualdi fece la sua parte alla grande e si dimostrò perfettamente all’altezza di un così difficile compito.
Anche grazie ad una nuova 175 appositamente preparata per lui a Graz, ottenne i migliori risultati che un pilota potesse desiderare di raggiungere, eguagliando le incredibili performance di Gritti dell’anno precedente.
Molte le differenze fra la sua moto e quelle di serie.
La trasmissione interna era a catena e tutta l’ingranaggeria era stata pazientemente alleggerita; sella e serbatoio potevano essere rapidamente rimossi semplicemente svitando un dado del 6.
Grazie all’uso di metalli nobili e ad un’accurata pulizia di ogni sua componente, persino le forcelle erano più sottili del normale, la moto pesava meno di 80 Kg.
Nuovissimo anche il 250 affidato a Leitgeb, completamente riprogettato sia nel gruppo termico che nel basamento, dalle forme più moderne e squadrate.

La 25° edizione della Valli Bergamasche (Bratto, 23/24 giugno) passò sicuramente alla storia per l’estrema durezza dei suoi percorsi, tant’è che su 273 partenti solo 24 arrivarono al traguardo.
Solo poter far parte di questo ristretto manipolo sarebbe stato un grande risultato, ma vincere la classe 175 come fece Bernardino Gualdi rappresentò un successo destinato ad essere ricordato per sempre.
La superiorità di Gualdi e della sua Puch non fu mai messa in discussione e fu coronata dalla conquista del Campionato Italiano, naturalmente classe 175 cc.
Le splendide vittorie di Gualdi non furono gli unici successi della casa austriaca; in occasione degli eventi internazionali si distinsero sia i piloti austriaci che quelli belgi, la cui nazionale capitanata da Joel Robert, dopo aver lasciato la Hercules, venne equipaggiata con le moto di Graz.
Alla contestatissima Sei Giorni americana di Dalton delle 21 moto iscritte, 15 arrivarono al traguardo, conquistando 9 medaglie d’oro, 2 d’argento e 4 di bronzo.
La bella medaglia d’oro di Walter Leitgeb e la sua potentissima 250 fecero sperare in una sua messa in produzione, ma già si respirava aria di smobilitazione e la speranza fu disattesa.
Al consueto incontro di fine stagione, il Salone del Motociclo di Milano, vennero proposti solo tre modelli, il 125 da 21,5 cv e il 175 da 24 cv, entrambi con un nuovo telaio dal baricentro abbassato, mozzi conici e cerchi in lega, nonché il nuovissimo 50 sei marce da 10 cv.

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