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PUCH (1903 – 1987)
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Alla Valli Bergamasche (27/29 giugno) vennero iscritte tre di queste splendide moto da corsa; due affidate agli austriaci Johan Sommerauer ed Heribert Dietrich e una ad un giovane esordiente italiano, Carlo Paganessi.
L’interesse delle squadre straniere per i piloti bergamaschi, ognuno aveva i suoi pupilli, era costante e diffuso per due motivi principali.
Il primo, ovviamente tattico, era giustificato dalla bravura che ciascuno di essi era in grado di esprimere, ma il secondo era strategico; poter avere in squadra un “bergamasco” permetteva a tutto il team di beneficiare della sua esperienza e provare i percorsi con guide scelte e affidabili, nelle due settimane che precedevano l’evento.
Dei tre piloti iscritti solo Sommerauer concluse la prova, come sempre estremamente selettiva, cogliendo un, tutto sommato ottimo, 17° posto in classifica, su 61 arrivati.

Dopo i successi di Zündapp ed Hercules degli anni precedenti, nel 1966 vennero modificati i regolamenti a sfavore delle piccole cilindrate; la vittoria delle MZ di Werner Salewsky e Peter Uhlig fu quasi la logica conseguenza, ma il solo fatto di comparire in classifica, davanti a molte altre moto di cilindrata superiore conferma l’eccezionale bontà della prestazione.
Pochi mesi più tardi, in occasione della Sei Giorni svedese di Villingsberg (30 agosto – 4 settembre) vennero iscritte due Puch 50 ed una 125 cogliendo un successo pieno e incontestabile:
l’intera squadra concluse la prova con tre medaglie d’oro e Johan Sommerauer primo della classe 125.

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