Sono principalmente tre i modelli con cui la sua vasta clientela si presentava ai nastri di partenza, tutti dotati di un solido telaio in lamiera stampata e monoculla centrale tubolare, le cui caratteristiche principali si possono così riassumere:
250 cc, motore a due tempi, monocilindrico a due pistoni, alesaggio 2 x 45 mm e corsa 78 mm, per una cilindrata complessiva di 248,1 cc.
Rapporto di compressione 1:6,2, potenza 18,5 cv a 5.800 g/m.
Carburatore Puch P32/1, cambio a quattro rapporti.
175 cc, motore a due tempi, monocilindrico a due pistoni, alesaggio 2 x 42 mm e corsa 62 mm, per una cilindrata complessiva di 172 cc.
Rapporto di compressione 1:6,2, potenza 10 cv a 4.500 g/m.
Carburatore Fischer Amal 24 E 1 C, cambio a quattro rapporti.
125 cc, motore a due tempi, monocilindrico a due pistoni, alesaggio 2 x 38 mm e corsa 55 mm, per una cilindrata complessiva di 124,75 cc.
Rapporto di compressione 1:6,5, potenza 6,5 cv a 4800 g/m.
Cambio a tre rapporti.

I motori a cilindro sdoppiato si dimostrarono competitivi e vincenti, la Puch li utilizzò per tutti gli anni 50.
Partendo dai primi modelli con telaio semirigido e modesti molleggi meccanici, le moto si svilupparono rapidamente e già nel 53 venne introdotto il forcellone oscillante posteriore; contemporaneamente comparvero i primi telai interamente tubolari, sempre con la monoculla centrale, che meglio si adattava al doppio scarico.
Anche i motori vennero migliorati e costantemente potenziati.
1951 Fecero sicuramente clamore le tre Puch 250 TFS, che si classificarono ai primi tre posti nella già famosa gara di durata parigina, la 24 ore denominata Bol dOr; altrettanto accadde allAlpenfahrt, dove la Puch, presente in tre classi con la 125 SL, la 150 TL e la 250 TFS, conquistò sei medaglie doro, nove dargento e dieci di bronzo; sempre in questa occasione Johann Krammer si classificò primo nella classe 125.
Pochi mesi più tardi, alla Sei Giorni italiana di Varese, lottò sino allultimo per la conquista del Trofeo; lo vinse lInghilterra con pochissime penalità di differenza, ma la Puch colse una prestigiosa affermazione, classificandosi prima fra le Squadre dIndustria.
I suoi migliori piloti di quel periodo furono Franz Knapp, Johann Weingartmann, Johann Krammer, Pouroy, Bilek, Edi e Michael Platzer.
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