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PUCH (1903 – 1987)
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Le moto ufficiali, quelle con il serbatoio in lamiera metà rosso e metà cromato, continuarono ad essere aggiornate e utilizzate sino al 1971 (Sei Giorni), progressivamente affiancate da modelli sempre più moderni ed evoluti, sia nei telai che nei motori.
Fortunatamente il cambio di rotta non smobilitò il Reparto Corse, che continuò per diversi anni ancora a produrre e vincere, anche nel cross, ma alleggerì l’impegno complessivo e fu controbilanciato dalla messa in produzione e vendita al pubblico, verso la fine della stagione, di una bellissima replica delle sue plurivittoriose moto da corsa.
Esteticamente cambiava solo il serbatoio, il medesimo in uso sui modelli stradali, dalla forma squadrata e dal colore argento e la stampella laterale anziché il più valido cavalletto centrale; i motori, prodotti in serie e anch’essi molto simili alle preziose fusioni in terra delle sorelle maggiori, vennero ovviamente “addolciti”.
Alcuni esemplari furono allestiti con le ginocchiere in gomma sul serbatoio, ma il fatto in sé non è significativo, dal momento che anche questo accessorio era normalmente in uso sui modelli stradali.
Inizialmente vennero proposte solo due versioni, da 125 e 175 cc, le cui caratteristiche principali si possono riassumere come di seguito:

Tipo M C 125 Modello Regolarità.
Motore a 2 tempi, pressofuso in alluminio, monocilindrico verticale inclinato con distribuzione a luci incrociate, testa a ventaglio con alette di raccordo. Alesaggio mm. 55, corsa mm. 52, cilindrata cc. 123,50. Rapporto di compressione 13:1. Potenza 15 cv a 8.500 g/m. Carburatore Bing, tipo 26.
Tipo M C 175 Modello GS.
Motore a 2 tempi, pressofuso in alluminio, monocilindrico verticale inclinato con distribuzione a luci incrociate, testa a ventaglio con alette di raccordo. Alesaggio mm. 62. corsa mm. 52, cilindrata cc. 169. Rapporto di compressione 13:1. Potenza 18,5 cv a 8.000 g/m. Carburatore Bing.
Per entrambe, impianto elettrico con volano magnete Bosch, frizione a dischi multipli in bagno d'olio, trasmissione primaria ad ingranaggi, secondaria a catena e cambio a 6 velocità.
Il telaio, molto simile ai modelli ufficiali, era a doppia culla avvitata con monotrave superiore scatolato, privo di fori di alleggerimento, e triangolatura centrale che conteneva una grande scatola filtro, protetta da una grembialina in vinilpelle nera.
Forcelle anteriori Ceriani, posteriore con forcellone oscillante e ammortizzatori Girling. Freni a tamburo 160 mm di diametro. Cerchi in acciaio e pneumatici ant. 3.00 x 21, post. 4.00 x 18.

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