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1949 – Dopo la perentoria vittoria delle squadre inglesi, l’ISDT tornò oltre manica, tanto per cambiare a Llandrindod Wells, e si svolse dal 12 al 17 settembre.
I padroni di casa, P.H. Alves, C.M. Ray, C.N. Rogers, F.M. Rist e B.H.M. Viney si confermarono ai vertici mondiali e fecero proprio il Trofeo, ma il Vaso d’Argento se lo aggiudicarono i cecoslovacchi Emanuel Marha, Frantisek Blaha e J. Krcmar.
Più che soddisfacente la prestazione dei cinque piloti italiani in lizza per il Trofeo, Benzoni, Fornasari, Ventura, Francisci e Ghiazza, che ottennero la medaglia d’oro e si classificarono al terzo posto.
Una sesta medaglia d’oro fu conquistata da Carlo Ubbiali, su MV 125.
Fu in questa occasione che anche gli USA ottennero la loro prima medaglia d’oro, grazie al bravo pilota Tommy McDermott.

1950 – L’International Six-Days Trial successiva si svolse ancora a Llandrindod Wells, dal 18 al 23 settembre e fu nuovamente dominata dai padroni di casa, con il Team composto da F.M. Rist, B.H.M. Viney, P.H. Alves, W.J. Stocker e C.M. Ray che vinse il Trofeo ed il Team formato da D.S. Evans, E. Usher ed A.F. Gaymer che vinse il Vaso d’Argento.
L’equipaggio italiano composto da Guido Benzoni MV 125, Mario Fornasari MV 125, Mario Ventura MV 125, Guglielmo Strada Sertum 250, Bruno Francisci Guzzi 250, si distinse classificandosi 3° nel Trofeo, mentre le due squadre Italia A (Bruno Romano Sertum 250, Miro Riva Sertum 250, Carlo Merlo Gilera 250) e Italia B (Nello Benelli su MV 125, Pierino Opessi su Guzzi Falcone 500 e Marcello Tura su Gilera Saturno 500), si classificarono rispettivamente 7° e 8° nel Vaso d’Argento.
Altri due piloti italiani si presentarono ai nastri di partenza, Domenico Carancini su Lambretta e Carlo Ubbiali su MV 125.
Le moto impegnate in gara erano state appositamente preparate per la prova e si notavano importanti rinforzi nei punti critici del telaio, dei tubi sagomati a protezione del motore oltre ad un sofisticato (per i tempi ) accessorio: i primi tipi di gonfleur.
In questa occasione fu disputata anche una prova notturna, ed ecco spiegato il motivo per cui i fanali erano protetti con tutti i mezzi possibili.
La necessità di preservare i fanali dagli urti, infatti, non era un semplice vezzo regolamentare, ma una necessità oggettiva, indispensabile per puntare alla vittoria.

1951 – Questa edizione della ISDT si corse in Italia, nel mese di settembre, con sede a Varese.
Malgrado la presenza massiccia di piloti italiani, tutti i nostri equipaggi furono colpiti dal fato e dovettero lasciare il passo agli stranieri.
Il Trofeo fu conquistato dagli inglesi B.H.M. Viney, P.H. Alves, C.M. Ray, F.M. Rist, inseguiti al terzo posto dal team italiano di cui facevano parte G. Monti, N. Grieco, O. Francone ed O. D'Ignazio.
Il Vaso d’Argento fu appannaggio del team olandese formato da P. Haaker, C. van Rijssel e H. Veer.
Individualmente la prestazione italiana fu sicuramente brillante con ben 18 medaglie d’oro: Riva, Merlo, Opessi, Granchi, Mazzoncini, Vivaldi, Cau e Bruno Romano (Vespa 125), Emendi, Ventura e Barsotti (MV 125), Strada (Rumi 125), Milani (Guazzoni 150), N. Grieco (Parilla 125), D’Ignazio (Morini 125), Masserini (Lambretta 125), Rossi (Rossi-Ilo 175) e Spadoni (Mi-Val 125).
Fumagalli (Bianchi 125), Bruttini (Gilera 250) e Premoli (Bianchi 250) ottennero la medaglia d’argento, mentre a Tamarozzi (Ducati 75), Longoni (Lambretta 125) e De Maestri (Mondial 125) fu assegnata la medaglia di bronzo.

In considerazione del crescente interesse verso la nuova disciplina sportiva, nel 1951, la Federazione Motociclistica Italiana istituì il “Trofeo della Regolarità”, che, pur essendo riservato alle Squadre d’Industria e non ai piloti, gettò solide basi per il Campionato Italiano di Regolarità vero e proprio, che inizierà qualche anno più tardi, nel 1954.
Il primo Trofeo fu vinto dalla Squadra della Piaggio (Vespa), seguita dalla Bianchi e dalla MV Agusta.


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