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1978 – Anno dopo anno cambia radilcamente lo scenario delle competizioni, che concentrano nelle prove speciali l’esito di intere giornate di gara.
I percorsi considerati un tempo altamente selettivi sono ormai alla portata di molti piloti, anche grazie al sensibile progresso raggiunto da un po’ tutte le moto.
Per affermarsi nelle prove speciali è necessario avere moto capaci di performances sempre più crossistiche.
Anche la Zündapp insegue il trend e accentua ulteriormente la forma a banana del forcellone che, grazie all’avanzamento di 20mm degli ammortizzatori da 360mm, riesce a raggiungere un escursione massima del posteriore di 230mm e contemporaneamente mantenere la posizione di guida "regolaristica", ovvero avanzata ma non troppo, con la possibilità di stringere, nella guida  in piedi, i lati del serbatoio.
La cura esasperata di ogni singolo dettaglio permetteva a ciascun pilota di preparare la moto in funzione delle caratteritiche del percorso: le gomme Metzeler venivano scolpite a mano, per meglio scaricare la potenza, ed erano disponibili collettori e marmitte di diversa conformazione oltre a mescole di olii di diverse gradazioni, per le forcelle.
Sul finire degli anni ’70 le performances della Zündapp persero parte della loro schiacciante supremazia, pur rimanendo sempre di primissimo piano, specie nella classe 100 dove fu la regina incontrasta per tutti i 13 anni della sua vita.

Dal 1968 (anno di costituzione del Campionato Europeo), al 1981 (anno in cui tre classi 50, 75 e 100, vennero accorpate nella classe 80) la Zündapp conquistò 12 titoli di Campione Europeo, mancando solo l’edizione del 1971 che fu appannaggio della Simson di Werner Salevsky.
Alla Valli Bergamasche di san  Pellegrino Terme (3/4 giugno) i risultati migliori arrivarono proprio dalla classe 100, vinta da Erwin Schmider, mentre Eddy Hau si dovette accontentare del secondo posto nella classe 125.
La Zündapp mantenne nel corso degli anni la tradizione di affidare un muletto ad un pilota bergamasco, buon conoscitore del territorio e sicuramente capace di guidare e stimolare le doti dell’intero team.
Mimmo Guffanti inaugurò questa piacevole abitudine, nel corso degli anni ’60, in sella ad un 75cc. Nel 1976 toccò a Sandro Vailati con una 125, mentre nel ‘78, per tre anni consecutivi, fu la volta della 50 di Dario Salvi, un ottimo pilota specie nelle piccole cilindrate.
Anche la sua testimonianza è in linea con quella di tutti coloro che ebbero la fortuna di guidare una simile moto, a cavallo fra lo stupore e l’esaltazione.
La messe di vittorie che la Zündapp raccolse durante l’intera stagione, la confermò ancora una volta ai vertici mondiali.
Nel Campionato Europeo conquistò due classi: la 100, con Erwin Schmider e Klaus-Berndt Kreutz, rispettivamente primo e secondo, e la 125, 1° Heberhard Weber.
Jurgen Grisse arrivò secondo nella classe 50, alle spalle dell’imprendibile Sachs di Gino Perego.
Alla Sei Giorni svedese di High Chapparral (4/9 settembre), mostrò una superiorità schiacciante nella classe 100: 1° Eduard Hau, 2° Erwin Schmider e 3° Jürgen Grisse.
Quasi altrettanto fece nella classe 175 con Klaus-Berndt Kreutz 1° e Ludwig Reinbold 3°.

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