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1968 – Nel 1968, anno di nascita del Campionato Europeo, la Zündapp si presenta in cinque classi (50 75 100 124 e 140 cc) e ne conquista subito tre con macchine sempre più potenti e sofisticate.
Il largo uso di materiali nobili ed una cura sempre più esasperata dei particolari, portarono le moto bavaresi ai vertici della regolarità europea.
L’intera stagione fu un’autentica cavalcata travolgente che si concluse con una serie di affermazioni senza eguali:
tre primi posti nel Campionato Europeo.
Classe 50, l° Dieter Kramer, classe 75, l° Hans Trinkner, classe 100, 1° Sigfried Gienger.
quattro primi posti nel Campionato Tedesco:
Classe 50, l° Dieter Kramer, classe 75, l° Hans Trinkner, classe 100, 1° Sigfried Gienger, classe 175 1° Lorenz Specht.
Alla Sei Giorni di san Pellegrino (BG) nessuno si dimostrò in grado di intaccare la supremazia complessiva delle rosse macchine di Monaco di Baviera, di nuovo regine assolute della manifestazione.
Nella classe  50, l° e 2° V. Kramer e Brandl; nella classe  75,  l° e 2° Trinkner e Brinkmann , nella classe  100, 2° Specht e 3° Gienger e nella classe  125,  l°  D. Kramer.
Dulcis in fundo la squadra composta da Andreas Brandl, Siegfried Gienger, Volker Kramer, Dieter Kramer, Lorenz Specht e Heinz Brinkmann si aggiudicò il Trofeo Mondiale, consacrando il momento di grande forma di tutto il team.

A corollario di quanto già detto riportiamo alcune note di colore che allargano gli orizzonti di questo mondo ormai lontano e mettono a fuoco alcuni dettagli.
Malgrado la Zündapp fosse una delle più importanti case presenti in prima persona sul circuito internazionale, le sei macchine che vinsero il Trofeo, ed un paio di muletti, arrivarono a Bergamo a bordo di un unico furgone, con tender al traino per i ricambi.
Nei cortili del centralissimo Albergo Ristorante Palazzolo, dove la Zündapp installò il suo quartier generale, nei dieci giorni che precedettero l’evento, l’intera squadra diede prova di un non comune livello organizzativo, una sicura componente del suo grande successo.
Al rientro dalla quotidiana ricognizione sul percorso, ciascun pilota provvedeva direttamente alla manutenzione della propria moto, sino alla sua più accurata messa a punto.
Tutto avveniva in perfetta calma, ma con gesti sapienti e allenati.
Gli stessi gesti che ritrovammo alla fine di ogni giornata di gara, nei pochi minuti concessi per una piccola manutenzione prima di lasciare la moto nel parco chiuso, ma che, nel loro caso, diveniva un vero e proprio test di officina.
“Frau Elisabeth” seguì, come sempre, la corsa a bordo di un sidecar condotto dal Team Manager Georg Weiss, spostandosi rapidamente sui controlli più tirati e assistendo l’intera squadra con amorevole impegno.
La Zündapp rispettò per molti anni la tradizione di presentare il modello per la nuova stagione in occasione della Sei Giorni, un po’ come fece per molti anni la Ferrari, in occasione del GP di Monza.

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