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1975 – Anche nel 1975 la Zündapp aggiorna la sua moto di serie e presenta il sesto e ultimo modello che, grazie all’onnipresente canna del cilindro al Nikasil, il carburatore Bing 1/28/10 e un rapporto di compressione di 11,3:1, può vantare 21 cv a 8500 g/m.
Altre migliorie vennero apportate sia al cambio che all’imbiellaggio, mentre sul forcellone posteriore rinforzato spiccavano gli ammortizzatori Koni regolabili (optional Marzocchi a gas).
Il telaio argento, i parafanghi in plastica bianchi, quello anteriore alto, ed il serbatoio che abbandona la forma tradizionale ad "uovo" (Eiertank ) per una più bassa e rastremata (dal colore blu scuro con la scritta orizzontale bianca), costituiscono i suoi motivi estetici principali.
Il motore, il classico monocilindrico a 2 tempi raffreddato ad aria, con alesaggio per corsa 54x54 mm. (123,6 cc) e distribuzione a tre serie di luci adottava l’accensione elettronica Bosch HKZ tipo RCKP1 6V-35W.
Correva voce, mai smentita, che la Bosch avesse gìà  messo a punto e sviluppato per i mezzi del Reparto Corse, un'accensione elettronica ad anticipo variabile, in modo da poter lavorare con un punto di accensione in fase di posticipo (ritardata dopo il PMS) e conseguente aumento automatico della fase in anticipo, con l'aumentare dei giri.
Proprio questo accessorio, forse, è uno dei motivi per cui i motori, sebbene "tirati", mostravano una progressione costante che pareva non fermarsi mai e contemporaneamente un’ottima erogazione già a basso regime, da cui il leggendario tintinnare secco e preciso dei motori al minimo, senza una indecisione o una tendenza a spegnersi.
Il Campionato Europeo, molto impegnativo e distribuito sui sei prove la vide ancora protagonista assoluta della scena e si concluse con la conquista di quattro classi: classe 50 l° Peter Neumann, classe 100 1° Josef Wolfgruber, classe 125 1° Rolf Witthöft e classe 175  1° Erwin Schmider.

Dopo l’abbandono alla Sei Giorni di Camerino, la Zündapp fu di nuovo al centro delle polemiche anche all’edizione del ’75, all’Isola di Man (13/18 ottobre), con Neumann che venne squalificato dopo aver saltato un controllo.
Per evitare lo spiacevole strascico dell’anno precedente, con 7 voti contrari e 8 favorevoli, fu decretata la sua riammissione.
Si trattava effettivamente di un episodio contestato, e la sua positiva soluzione permise alla fortissima rappresentativa della Germania Federale, guidata dal team manager Erich Messner e composta da tre 100cc, Josef Wolfgruber, Peter Neumann ed Eberhard Weber, due 125cc, Rolf Witthöft e Jürgen Grisse, ed una 175cc, Eddy Hau, si classificò prima e conquistò il Trofeo.
Anche nel Vaso d’argento lottò sempre per la vittoria e la squadra composta da G. Bayer, Rainhard Christel, L. Muller e Herbert Schek si classificò seconda alle spalle della fortissima Italia di Brissoni, Gagni, Petrogalli e Rottigni.
Il grande successo fu coronato dalla vittoria nelle due classi dove si era presentata, la 100 con Wolfgruber e la 125 con  Witthöft.

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