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Le quattro prove di Campionato si rivelarono infatti una semplice passeggiata e si conclusero sempre con le Zündapp in testa alle classifiche:
A Eschwege, Germania (17/18 aprile): 75 cc 1° Ewald Schmider, 100cc 1° Hans Wagner, 125 cc 1° Rolf Witthöft e 175 cc 1° Erwin Schmider.
A Zschopau, DDR (8/9 maggio) 75 cc 1° Josef Wolfgruber, 125 cc 1° Rolf Witthöft, 175 cc 1° Erwin Schmider.
A Jilemnice, Cecoslovacchia (22/23 maggio) 50 cc 1° Andreas Brandl, 75 cc 1° Josef Wolfgruber, 125 cc 1° Rolf Witthöft, 175 cc 1° Erwin Schmider.
A Bergamo, Valli Bergamasche (1/2 giugno), Classe 50 1° Andreas Brandl, 2° Peter Neumann, 5° Gualtiero Brissoni. Classe 75 1° Josef Wolfgruber, Classe 100 2° Lorenz Specht, Classe 125 1° Rolf Witthöft, 2° Helmuth Beranek.
Il susseguirsi delle vittorie dimostra una superiorità talmente schiacciante da risultare quasi noiosa, ma si tratta di un fenomeno talmente eccezionale che merita tutta la nostra attenzione.

L’ineguagliato palmares che la Zündapp colleziona in questi anni non trova eguali nella storia dell’enduro e anche alla Sei Giorni dell’Isola di Man (20/25 settembre) la Zündapp calò i suoi assi.
Nel Trofeo, arrivò seconda alle spalle della Cecoslovacchia, solo per una manciata di punti, 99,4 della Cecoslovacchia contro 108,5 della Germania, ma lasciò ugualmente il segno nella classifica conquistando tre classi: 50cc l° Josef Wolfgruber, 100cc 1° Helmuth Beranek, 3° Lorenz Specht, 175cc 1° Erwin Schmider.
Come abbiamo potuto vedere la vita del Reparto Corse era molto intensa.
Anno dopo anno, alla fine di ogni stagione si accumulava un’infinità di materiali che, col passare del tempo, cominciavano ad essere ingombranti.
Al fine di recuperare spazio prezioso si decise di fare un bel repulisti e, molto generosamente, tutto il materiale d’archivio, moto intere e pezzi di ricambio delle passate stagioni, vene offerto allo stretto entourage degli addetti ai lavori, piloti e meccanici, per la cifra simbolica di circa 100 marchi a moto.
Grazie alla disponibilità della signora Mann, diversi esemplari di queste bellissime moto da corsa sono tutt’ora conservate dai loro primi proprietari e si è potuto salvare così un patrimonio di valore storico inestimabile.

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