-
-
pagina
13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 | 19 | 20 | 21 | 22 | 23 | 24
page



1974 – La nuova stagione inizia con la presentazione del nuovo modello proposto al pubblico, il quinto, che si rifà, esteticamente, alle forme e ai colori dei nuovi modelli ufficiali presentati alla Sei Giorni di Dalton: serbatoio bicolore rosso e nero, marmitta a espansione scoperta, con silenziatore cilindrico sul terminale.
Il carburatore montato elasticamente, il nuovo pistone con una sola fascia elastica, la cassa filtro modificata e il parafango anteriore in plastica, montato alto, costituiscono le principali migliorie rispetto al modello precedente.
Il cambio è ancora a cinque rapporti (l’attesa del cambio a sei marce rimarrà purtroppo vana), ma sull’onda dell’infinita serie di vittorie delle moto ufficiali, il successo commerciale era assicurato.
Come sempre l’attenzione in casa Zündapp fu concentrata unicamente sul Campionato Europeo e, anche il 1974 non deluse certo le aspettative.
Fatta eccezione che alla Valli Bergamasche di Bratto (1/ 2 giugno), caratterizzata dallo strapotere dei padroni di casa, i “bergamaschi”, che si aggiudicarono sei classi su sette concedendo a Josef Wolfgruber la classe 100 (unico “straniero” a vincere una classe), la superiorità delle moto tedesche fu indiscussa.
Alla fine delle cinque, combattutissime prove, il team tedesco riuscì a confermarsi in quattro classi:
Classe 50 l° Peter Neumann, Classe 100 1° Josef Wolfgruber, Classe 125 1° Rainhard Christel, e Classe 175 1° Erwin Schmider, dimostrando una superiorità complessiva ancora ineguagliata.

Le cure e le attenzioni continue che il Reparto Corse dedicava alle “sue” moto portò a scoperte geniali e innovative, ma anche a semplici ed altrettanto efficaci soluzioni.
La manutenzione e l’assistenza delle moto fu infatti favorita dal fatto che con una sola chiave “speciale”, si poteva montare e rimontare tutta la moto, mozzi compresi.
Si trattava di una semplice chiave a tubo ad uso candela, saladata ad un’altra chiave a tubo del 10 e del 13 che conteneva a sua volta una chiave fissa, sempre del 10 e del 13.
Un kit estremamente razionale, leggero e praticissimo, accompagnato da praticissime istruzioni, in grado di tarare esattamente la forza anche in assenza della chiave dinamometrica:
due dita, indice e medio, per stringere i dati dell’8 con la chiave del tredici, un dito, il mignolo, per tirare i dadi del 6.
A fine stagione, a dispetto delle ottime prestazioni nel Campionato Europeo, nessun risultato utile fu conseguito alla Sei Giorni di Camerino (9/14 settembre).
L’estrema durezza del confronto, che, dati i tempi, aveva forti connotati politici per via dei due blocchi contrapposti, da qualche anno a questa parte, si era estesa anche a discutibilissimi comportamenti dei Commissari di gara e ad opinabilissime interpretazioni regolamentari.
Anche la Sei Giorni di Camerino non si sottrasse a questa nefasta tendenza e fu anch’essa caratterizzata da molte contestazioni, cambi di tabelle e riunioni di giurie.
La Zündapp, contrariata da questi comportamenti, si ritirò per protesta.

-
-
-
-
-
-
13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 | 19 | 20 | 21 | 22 | 23 | 24