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1979 – Anche nel 1979 la Zündapp mantenne alta la sua bandiera, pur se le difficoltà che affliggevano un po’ tutto il settore lasciavano intravedere un po’ di affanno anche nei team più potenti e qualificati.
Alla Valli Bergamasche di san Pellegrino Terme (19/20 maggio) il miglior piazzamanto fu ancora una volta quello di con Eddy Hau, 1° nella classe 100.
Erwin Schmider e Klaus-Berndt Kreutz arrivarono entrambi terzi, rispettivamente nella classe 50 e nella classe 175.
Sicuramente da ricordare l’ottimo piazzamento nel Trofeo Junior di Dario Salvi, 1° nella classe 50.
Il Campionato Europeo si concluse con l’ormai tradizionale conquista della classe 100, con Eddy Hau.
Alla Sei Giorni casalinga di Neukirchen (10/15 settembre) malgrado l’ottima prestazione complessiva, sancita dal 1° posto nella classifica per Squadre d’Industria, arrivò solo seconda nel Trofeo e vinse una sola classe, la 100, con Eddy Hau.
E' interessante notare come quasi tutti i piloti fossero tra loro intercambiabili nelle varie cilindrate e come gli stessi siano riusciti a mietere vittorie ovunque si presentassero, per 15 anni consecutivi.
Alcuni anni orsono abbiamo testato personalmente due moto ufficiali del 1979, una 50 cc ed una 125 cc, ed ecco l’esito della prova.

Iniziamo con la Zündapp 50 GS.
Il telaio e tutte le componenti ferrose della parte ciclistica, compresa la bulloneria, sono in titanio o altri materiali in uso nell’industria aeronautica.
Mozzi e carter motore sono in magnesio, con evidenti differenze estetiche rispetto ai modelli di serie.
Testa a ventaglio e cilindro sono fusi in terra; le fusioni dei gruppi di scoppio risalivano al 1973, evidentemente rivedute e migliorate nel corso degli anni.
Il cilindro con le classiche alette parallele al terreno e  "scalate", è caratterizzato da due luci, mentre sul pistone si notano due piccoli fori proprio sotto l’unica fascia elastica molto sottile; si tratta di una lavorazione speciale Mahle fatta espressamente per questi motori.
Le misure sono 40,9mm per il pistone e 38mm per la biella, al limite massimo possibile ed in linea con la tendenza “corsa corta” tipica di quegli anni.
Differenti quindi dalle moto di serie, che abbinavano al pistone da 39mm una corsa di  41mm.

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