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1983 – I due titoli europei appena conquistati, insieme con gli ottimi piazzamenti alla Sei Giorni, furoni gli ultimi della lunga e sorprendente carriera delle Zündapp, un palmares talmente prestigioso da riservarle per sempre un posto in prima fila nell’albo d’oro del motociclismo mondiale.
La decisione di chiudere era già nell’aria e nemmeno la conquista del titolo europeo di velocità in pista con Hubert Abold, classe 80, poté  distogliere la dirigenza da questa irrevocabile decisione.
La nuova suddivisione in classi, che decretò, a partire dal 1983, l’eliminazione della classe 175, privò la Zündapp di una delle sue armi migliori e contribuì alla dismissione di tutte le attività.
Verso la fine dell’anno le famiglie Neumayer e Mann, proprietarie dell'azienda, a fronte di un continuo calo della produzione, decisero di cessare l’attività e vendere le tecnologie costruttive alla Repubblica Popolare Cinese.
Circa millecinquecento operai cinesi procedettero allo smontaggio e allo stivaggio delle attrezzature, dei componenti costruttivi e dei ricambi. Tutto questo materiale fu caricato su un lunghissimo treno che partì da Monaco di Baviera nell'estate del 1984.
Il grande museo aziendale che comprendeva le moto "ufficiali" e gran parte della produzione di serie, venne completamente smembrato e disperso tra raccolte di privati e musei statali.
Il Reparto Corse, che non fece parte della trattativa con il Governo cinese, fu ceduto separatamente mediante una pubblica asta.
Circa 10 tonnellate di “materiale”, suddiviso fra moto intere, incomplete, prototipi, pezzi speciali in vari materiali e ricambi d’ogni genere.
L’asta fu vinta da un olandese che riuscì a prelevare solo una parte, la più preziosa, di tutto quanto si era aggiudicato.

Il giorno stabilito infatti, gli fu accordato un tempo limite di prelievo molto stringato e, con un solo camion, riuscì a prelevare circa la metà di tutto quanto avrebbe voluto portarsi via.
L’altra metà del materiale, a rigor di legge, dovrebbe essere stata pressata e avviata alle fonderie, ma si sa, la speranza è l’ultima a morire;
nel cuore di tutti gli appassionati alberga la speranza che tutti quei preziosissimi reperti non siano stati distrutti, ma che anonime e “pietose” mani ne abbiano sottratto almeno una parte a quel triste destino.
Ironia della sorte, quando già gli impianti della fabbrica erano stati interamente smantellati, lo svizzero Stefan Dörflinger, in sella ad una Zündapp 80, conquistò il titolo mondiale di velocità in pista, seguito dall’altra Zündapp del tedesco Hubert Abold.
Grazie a quest’ultima, perentoria, affermazione, la Zündapp si potrà per sempre fregiare di aver conquistato almeno un titolo mondiale in tutte le più affermate discipline motociclistiche.
Il suo invidiabile palmares si può infatti fregiare anche delle conquista per due anni consecutivi, 1973 e 1974, del Gran Premio FIM di motocross, grazie al generoso, ma sfortunato pilota belga, Andrè Malherbe, Campione del Mondo a soli 17 anni.

Ringraziamo per la competente consulenza e
per la concessione per l'utillizzo del marchio Zündapp l’amico
Giambattista “Titta” Tarditi.

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