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1964 – Anche nel 1964 proseguì l’impegno dei tecnici russi e le moto sovietiche confermano il loro momento di grazia, migliorando ulteriormente le proprie performaces.
Alla Sei Giorni della DDR di Erfurt (7/12 settembre), la Russia partecipò con tre squadre, una in lizza per il Trofeo e due in lizza per il Vaso d’Argento.
La manifestazione fu stravinta dai tedeschi dell’est con MZ e Simson, che vinsero tutto quello che c’era da vincere, 1° nel Trofeo e 1° e 2° nel Vaso d’Argento.
Ma il terzo posto nel Trofeo dell’Unione Sovietica, alle spalle dell’Inghilterra, rappresentava un’affermazione di rilievo, un segnale di grande vitalità, progresso e sviluppo.
L’affidabilità e la crescente competitività delle moto russe, che per la seconda volta nella loro carriera avevano raggiunto il podio, venne ulteriormente sottolineata dal  7° e 13° posto nel Vaso d’Argento.
Anche a Erfurt le moto russe sfoggiarono i cilindri in alluminio, fusi in terra, con le finestrelle, e si poteva notare una grande cura nella preparazione dei mezzi.
Curiosamente aumentò il numero dei bauletti. Ai due, ubicati dentro e sopra il serbatoio, si aggiunse un terzo bauletto, in cuoio, sul dorso del parafango posteriore.
Le dimensioni ed il numero dei bauletti, che avrebbero potuto avere un risvolto positivo nell’uso militare, tradivano viceversa un’eccessiva fragilità complessiva e da molti furono ritenuti un indice di scarsa affidabilità ed una tecnologia già vecchia e inadeguata.

1965 – L’anno successivo, la Sei Giorni ritornò in Inghilterra, all’isola di Man (20/25  settembre) e la rappresentatitiva russa si cimentò con delle moto ulteriormente migliorate, quasi all’apice della loro evoluzione.
Anche sulle IZh di maggior cilindrata vennero sperimentati nuovi gruppi termici in alluminio, fuso in terra, con le finestrelle sui travasi.
Malgrado il serbatoio, bianco e spigoloso, fosse quello che avevamo già visto nel 61 a Llandrindod Wells,  la linea generale si era affinata a tal punto da raggiungere la sua espressione più bella.
Ogni moto era molto curata, con una personalità fortemente caratterizzata, bilanciata nelle forme, esteticamente molto gradevole.
Grazie alla sella bicolore avvolgente ed i nuovi parafanghi in vetroresina che, nel posteriore si fondevano con un originale gruppo ottico, la ricerca stilistica raggiunse livelli di grande raffinatezza.
Quella del ’65 fu un’edizione molto tribolata; dei 299 partenti solo 82 piloti tagliarono il traguardo, falcidiati da un’inspiegabile disorganizzazione e da un micidiale maltempo.
Su tutti si imposero i tedeschi della DDR, che vinsero Trofeo e Vaso, mentre il team dell’Unione Sovietica, subì un’infinità di traversie e si piazzò solo 7° nel Trofeo.


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