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PUCH (1903 – 1987)
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Copie, repliche & cloni
Ogni volta che si abbina il pilota migliore con la moto migliore (nel 1972 Gritti e la sua Puch, sicuramente lo furono) i successi divengono talmente marcati e continui che si scatena nel pubblico un autentico stato di esaltazione collettiva che, al suo apice, sfocia nella creazione di un mito.
Nella fattispecie, questo grande mito ancora oggi riecheggia nel curioso nomignolo di "bassotto".
Non c’è quindi da meravigliarsi se, nei primi anni 70, tutti sognassero di essere il Gritti e tutti sognassero di possedere la sua moto.
Questi sogni sono normalmente destinati a rimanere tali e questo è il destino quasi scontato di tutte le grandi moto ufficiali e dei loro piloti migliori.
La "Puch del Gritti" rappresenta viceversa un’autentica eccezione perché, sulla quantità e qualità delle sue innumerevoli repliche, si potrebbe scrivere un libro.
I primi a cimentarsi furono proprio i fratelli Frigerio che quasi immediatamente, nel 1973, proposero una nuova versione delle Puch di serie trasformate in "bassotto".
Si trattava di circa 25 modifiche che davano alle moto di serie un’apparenza più grintosa potendo contare su di un’estetica molto simile alle moto ufficiali.

Malgrado il costo della trasformazione aumentasse il prezzo di circa il 60%, si sa che al cuor non si comanda, e furono in molti a sborsare questa considerevole cifra per poter realizzare il proprio sogno.
Inizialmente si sarebbe dovuto trattare di “solo” 40 pezzi, suddivisi nelle due cilindrate da 125 e 175 cc, ma nessuno può veramente dire quanti esemplari siano stati effettivamente realizzati poiché l’attività di trasformazione ebbe successo e proseguì negli anni senza soluzione di continuità.
Alle copie fatte in quel di Treviglio si aggiunsero poi le pregevoli realizzazioni di Silvio Fatichi, il suocero di Bruno Birbes, che nell’officina di Brescia mise in cantiere una sua serie personale, la cui pubblicità recitava appunto: "la trasformazione delle Puch di serie in Puch tipo ufficiale".
Come se non bastasse la Puch stessa, involontariamente favorì la replica del famoso "bassotto", col nuovo modello del 1974.

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