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PUCH (1903 – 1987)
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1981 - L’abolizione della classe 75 genera un ultimo, sofisticato tentativo nella nuova classe 80.
Mantenendo come base di partenza il glorioso 75cc, che nel frattempo era stato arricchito, nella sua versione stradale, da un nuovo propulsore raffreddato ad acqua, viene allestito un modello speciale con il quale i fratelli Frigerio parteciparono al Campionato Europeo ed a quello Italiano.
L’aumento di cilindrata venne ottenuto con un pistone più largo; l’alesaggio passa da 48 mm a 50,5 mm, in modo da raggiungere 78,11 cc, mentre la potenza raggiunge addirittura 18 cavalli a 11.500 gm
Cambia anche il look generale con il telaio color rosso-arancio, il serbatoio giallo, i parafanghi e le fiancatine bianche.
L’innovativa soluzione del raffreddamento ad acqua è ben rimarcata esteticamente dal radiatore davanti al manubrio, alloggiato all’interno di un monoblocco che comprende anche il fanale e lo spazio per i numeri di gara.
In occasione della sua presentazione al pubblico fu esposta con il parafango anteriore basso sulla ruota, ma venne portato in gara con il parafango anteriore alto.
A condurre questa straordinaria special furono chiamati Gino Perego e Mario Milani, che solo verso la fine stagione riuscirono a cogliere dei risultati soddisfacenti.
Nelle prime prove di Campionato Italiano, il sistema di raffreddamento a "termosifone" evidenziò delle carenze e non andarono oltre i buoni piazzamenti.

Alla Sei Giorni dell’Isola d’Elba (5/10 ottobre) i Fratelli Frigerio iscrissero una squadra composta da due ottanta ed un 175, condotto da Cesare Bernardi.
Rispetto agli esemplari precedenti i due 80cc furono migliorati in più punti ed in particolare venne installata una pompa elettrica sotto il serbatoio, per favorire la circolazione dell’acqua; fu modificata anche l’inclinazione degli ammortizzatori posteriori.
Alla fine dei sei giorni Mario Milani conquistò il secondo posto di classe riscattando una stagione non soddisfaciente; in quell’occasione Gino Perego, 5° sino alla fine, affrontò l’ultima speciale con la gomma forata e scivolò all’ottavo posto.
La migliore delle Frigerio-Rotax fu quella di Cesare Bernardi, terzo nella classe 175, che in squadra con Gianpiero Findanno, KTM 250, Andrea Marinoni, Zündapp 125 ed Angelo Signorelli, Fantic 80, conquistò il Vaso d’argento.
Anche in questo caso si notarono evidenti differenze fra la moto di Bernardi e le Frigerio Rotax di serie, in particolare nelle geometrie del posteriore che determinavano nuove inclinazioni e ancoraggi degli ammortizzatori.

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