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PUCH (1903 – 1987)
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1982 - Nel 1982 si conclude definitivamente la storia delle Frigerio-Puch, il cui motore era ormai giunto alla fine della sua lunga e gloriosa esistenza.
Nato ormai quasi dieci anni prima come un piccolo 50 raffreddato ad aria si era via via evoluto sino alla sua più estrema versione da 80cc raffreddati ad acqua.
Oltre non si poteva proprio andare e la mancanza di una soluzione alternativa decretò la loro progressiva, ma definitiva, uscita di scena.
La storia della Puch non andò molto lontano. Proseguì con luci ed ombre per alcuni anni sino ad essere acquisita dal gruppo Fiat-Piaggio che impose la sua definitiva chiusura nel 1987.
Quasi a compensare questa grave perdita, nel 1982 prendono vigore le Frigerio-Rotax, anche grazie alle nuove motorizzazioni che vengono sfornate dalla Rotax.
La gamma si estende anche al 350 cc ed ai nuovi quattro tempi.
Per questioni puramente doganali il 350 venne allestito nella duplice cilindrata di 348cc (corsa 66 e alesaggio 82) e 368 cc con pistoni da 84 mm.
A parte questo piccolo dettaglio il 1982 sarà per sempre ricordato come la più bella stagione delle Frigerio-Rotax grazie alla sorprendente affermazione di Edi Orioli nella classe 125 della Valli Bergamasche (Clusone, 19/20 giugno) dove si classificò 2°, nella prima giornata, e primo nella seconda.
Nella classe 175 il migliore fu Mario Valsecchi, 4° nella prima giornata e 7° nella seconda.
Bello anche il primo posto nella classe 4tempi, in entrambe le giornate del Trofeo Junior, del bravo Bruno Birbes.

1983 – Dal 1983 i fratelli Frigerio abbandonano la classe 80 e la storia prosegue, ancora per alcuni anni, solo con le Frigerio-Rotax, che sperano invano di ribaltare la pesante situazione commerciale che attanaglia l’intero settore.
Come molti altri prestigiosi marchi in quel periodo, anche le Frigerio-Rotax imboccarono il viale del tramonto e il progressivo diradarsi della loro presenza nelle classifiche è il sintomo più evidente, malgrado i vari modelli continuino ad evolversi e non cessino mai di crescere e migliorarsi, adottando tutte le modifiche più significative per quegli anni come il monoammortizzatore o il freno a disco.
Gli ultimi anni di produzione si concentrarono sulle cilindrate più alte.
Nel 1985 le nuove Frigerio-Rotax a quattro tempi vennero proposte in tre differenti versioni:
GS 350 F4T (79,5x70,0=347cc) 27 cv 7.900 g/m, monocilndrico a 4 valvole e 5 marce.
GS 504 F4T (90,0x79,0=502cc) 30 cv 7.700 g/m, monocilndrico a 4 valvole e 5 marce.
GS 560 F4T (94,0x81,0=562cc) 31 cv 7.600 g/m, monocilndrico a 4 valvole e 5 marce.
seguite a breve dalla GS 600 HWE, anch’esso un monocilndrico a 4 valvole e 5 marce.
Il pilota migliore fu Luigi Medardo che si distinse nella classe 250 cc, e fra i privati sono da ricordare Andrea Scandella, classe 500, e Claudio Zanoletti, classe 4 tempi.
Nel 1986 si distinse ancora una volta Luigi Medardo, 3° nella classe 250 alla Sei Giorni di san Pellegrino-Selvino (8/13 settembre), chiudendo simbolicamente un ciclo.
Nel 1987 si esaurì per sempre la corsa di queste belle moto e tutto quello che accadde successivamente non riguarda più la storia dell’enduro, ma il generoso impegno di sparuti privati o il noioso iter burocratico della lenta dismissione di tutte le attività.

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