Arnaldo Farioli, insieme con Alessandro Gritti, è da considerare fra i migliori piloti italiani di tutti i tempi e fra i più forti al mondo.
Il ritmo che il suo grande manico impose fu tale da cancellare letteralmente la concorrenza italiana, figurando sempre tra i primi sul palcoscenico internazionale.
Supportato dalla sua eccezionale bravura e spronato dal rientro commerciale delle sue vittorie, trasformò la KTM-Penton nella moto più ambita, lasso pigliatutto che tutti avrebbero voluto guidare.
La KTM-Penton non era la più bella moto che ci fosse in circolazione. Contro lo squadrone Zündapp, la cui unica preoccupazione era quella di riempire i primi posti delle classifiche internazionali, cera ben poco da fare.
Non dimentichiamo che altre potentissime squadre ufficiali, in primis la Puch, godevano di uomini e risorse che il buon Arnaldo nemmeno riusciva a immaginare.
Più semplicemente la KTM-Penton, era la moto più bella che si potesse acquistare, soprattutto dopo che il Farioli vinse tutto quello che si poteva vincere.
Il primo posto nella classe 125 del Campionato Italiano 1969, il terzo posto nella classe 100cc alla Valli Bergamasche, alle spalle di Lorenz Specht (Zündapp) e Norbert Gabler (Puch) e unottima medaglia doro alla Sei Giorni di Garmisch Partenkirchen consolidarono immediatamente il suo successo. In quelloccasione su 21 KTM partite ne arrivarono al traguardo 17, conquistando 4 medaglie doro, 10 dargento e 2 di bronzo.
Ottimi risultati vennero conseguiti anche nella classe 50cc con lultima evoluzione del superlativo Comet 50 GS, impegnato in tutte le prove di Campionato Europeo ed affidato al pilota austriaco Siegfried Stuhlberger.
Dopo unintera stagione sempre ai vertici delle classifiche, si dovette accontentare della 5° piazza di classe nel Campionato dEuropa, più per sfortuna che per le effettive potenzialità del mezzo.
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