KTM (1955 – 1985)
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Arnaldo Farioli, insieme con Alessandro Gritti, è da considerare fra i migliori piloti italiani di tutti i tempi e fra i più forti al mondo.
Il ritmo che il suo grande “manico” impose fu tale da cancellare letteralmente la concorrenza italiana, figurando sempre tra i primi sul palcoscenico internazionale.
Supportato dalla sua eccezionale bravura e spronato dal rientro commerciale delle sue vittorie, trasformò la KTM-Penton nella moto più ambita, l’asso pigliatutto che tutti avrebbero voluto guidare.
La KTM-Penton non era la più bella moto che ci fosse in circolazione. Contro lo squadrone Zündapp, la cui unica preoccupazione era quella di riempire i primi posti delle classifiche internazionali, c’era ben poco da fare.
Non dimentichiamo che altre potentissime squadre ufficiali, in primis la Puch, godevano di uomini e risorse che il “buon” Arnaldo nemmeno riusciva a immaginare.
Più semplicemente la KTM-Penton, era la moto più bella che si potesse acquistare, soprattutto dopo che il Farioli vinse tutto quello che si poteva vincere.

Il primo posto nella classe 125 del Campionato Italiano 1969, il terzo posto nella classe 100cc alla Valli Bergamasche, alle spalle di Lorenz Specht (Zündapp) e Norbert Gabler (Puch) e un’ottima medaglia d’oro alla Sei Giorni di Garmisch Partenkirchen consolidarono immediatamente il suo successo. In quell’occasione su 21 KTM partite ne arrivarono al traguardo 17, conquistando 4 medaglie d’oro, 10 d’argento e 2 di bronzo.
Ottimi risultati vennero conseguiti anche nella classe 50cc con l’ultima evoluzione del superlativo Comet 50 GS, impegnato in tutte le prove di Campionato Europeo ed affidato al pilota austriaco Siegfried Stuhlberger.
Dopo un’intera stagione sempre ai vertici delle classifiche, si dovette accontentare della 5° piazza di classe nel Campionato d’Europa, più per sfortuna che per le effettive potenzialità del mezzo.

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