KTM (1955 – 1985)
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Sull’avantreno venne montato il meglio della produzione mondiale: una serie speciale delle già famose forcelle Ceriani, direttamente derivate dalle competizioni in pista, con stretti foderi in alluminio e steli più lunghi in grado di accogliere la grande ruota da 21 pollici; forcelle simili, pressoché introvabili sul mercato italiano, facevano parte di un lotto commissionato proprio dalle grandi case nord europee, come Puch e DKW.
Contemporaneamente venne costituita una squadra ufficiale composta dal pluricampione Erwin Lechner, Albert Braun e da una giovanissima promessa, Johann Sommerauer.
Gli esordi nelle competizioni austriache diedero ottimi risultati e nuovo entusiasmo a tutto il team.
Malgrado questi micro-bolidi fossero estremamente sofisticati e competitivi, in occasione della ISDT di Erfurt, scontarono la giovinezza del progetto, faticando ad emergere in una classe affollatissima, praticata dal Gotha della produzione mondiale, in primis Hercules, Zündapp, Simson e Puch.
Nella stessa occasione venne iscritta una 125 Trophy con gruppo di scoppio (cilindro in ghisa e testa dritta in alluminio) di provenienza DKW, caratterizzato da un intaglio molto particolare di tutte le alette, quasi interamente frazionate in tanti segmenti da due centimetri circa.

1965 – durante l’inverno tutto il reparto corse intensificò l’impegno e, all’inizio della stagione, in occasione dell’Alpenfahrt, furono evidenti i risultati del suo lavoro.
Il 50 di Sommerauer poteva contare su di un nuovissimo cambio a sei marce ed incrementava ulteriormente la sua potenza raggiungendo 6,5 cavalli; al suo fianco ma con identica ciclistica venne schierato anche un modello da 100 cc, equipaggiato con il collaudato motore Sachs.
Ogni merito di questo prestigiosissimo marchio va sicuramente riconosciuto ai dirigenti della casa austriaca e ai loro tecnici migliori, ma la sua storia è incredibilmente segnata da due incontri, fra loro strettamente legati, che da soli furono in grado di incidere profondamente sulla sua storia, determinando indiscutibilmente il suo destino.

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