KTM (1955 – 1985)
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La prima versione Penton presentava numerose analogie con i modelli degli anni precedenti, da cui appunto derivava:
come tutte le consorelle KTM da Regolarità, la scatola filtro aveva una conformazione che si adattava alle linee del telaio formando un tutt’uno omogeneo; solo a partire dal 1969 venne adottata una nuova scatola filtro in fusione d’alluminio esterna, liberando il telaio da ogni sovrastruttura;
il carter catena in alluminio era lungo sino a coprire la corona;
il carter paramotore in lamiera forata era saldato direttamente alla doppia culla;
il molleggio anteriore e posteriore era assicurato da ottime Ceriani, ultimo modello;
gli steli delle forcelle (con diametro da 35 mm e corsa di 180 mm) erano protetti da funzionali soffietti in gomma nera.
il cannotto di sterzo era montato su di una tradizionalissima accoppiata calotte/sfere mentre il forcellone posteriore lavorava su più innovativi silent-block.
Il tutto era completato da leggeri parafanghi in alluminio lucidato, leve e comandi Magura; sempre sui primi modelli venne montato il comando a sezione ovale, per poi passare ai Magura rotondi.

Gomme Metzeler, cerchi Radaelli e mozzi in lega leggera, con il posteriore separato dalla corona che restava in sede durante le operazioni di manutenzione.
Sul mercato americano venne commercializzata una brillante marmitta ad espansione ed eventuale silenziatore cilindrico montato in punta, ma per le versioni appositamente preparate per le competizioni internazionali venne approntata una funzionale marmitta lunga, con silenziatore interno.
Alla ISDT san Pellegrino vennero schierate nove KTM Penton con piloti americani ed un solo pilota austriaco Siegfried Stuhlberger su KTM 50 che arrivò a zero penalità sino all’ultimo, ma si dovette accontentare della medaglia d’argento a causa problemi di avviamento proprio alla partenza del sesto giorno.
Il migliore degli americani risultò Thomas Penton (figlio di John) anch’esso medaglia d’argento.

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