KTM (1955 – 1985)
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Sensibili le differenze rispetto al modello stradale: il motore, sapientemente potenziato, erogava 6,1 cv, le esili forcelle telescopiche furono sostituite da un modello più robusto a bracci oscillanti, i parafanghi erano leggermente più alti, la corona posteriore grande garantiva un ottimo spunto in salita ed il tubo di scarico usciva alto sul lato sinistro, al riparo da guadi e rocce, mentre vennero conservati gli ottimi freni a tamburo all’interno di mozzi in alluminio pressofuso.
Queste semplici ma significative modifiche furono in grado di rendere molto competitivi i mezzi e conferivano agli stessi un’aria grintosa e corsaiola.
Nel mentre alla Sei Giorni tutti e tre i piloti scontarono la loro mancanza di esperienza e si dovettero ritirare, alla corsa internazionale delle Alpi Austriache, la famosa Alpenfahrt (l’equivalente della Valli Bergamasche austriaca), Erwin Lechner risultò 1° di classe.
1956 - La nuova moto preparata per le corse in fuoristrada presentava un’insolita monoculla a sezione rettangolare ed era la naturale evoluzione del modello dell’anno precedente.
L’intera stagione sportiva vide la KTM 125 dominare i vertici delle classifiche di tutte le competizioni austriache e anche all’estero i successi non mancarono.
In occasione della ISDT di Garmisch-Partenkirchen, la KTM iscrisse una squadra di quattro piloti.
A differenza dell’anno precedente tutti completarono i sei giorni di gara più che onorevolmente; Egon Dornauer e Kurt Statzinger conclusero la gara a zero penalità, conquistando entrambi la medaglia d’oro.

1957 - L’intensa attività agonistica degli anni precedenti genera il primo di una lunga serie di primati che contraddistinsero tutta la gloriosa epopea della KTM.
Sull’onda dei successi sportivi infatti, la KTM fu una delle prime fabbriche al mondo ad inserire nella propria produzione di serie una moto appositamente preparata per il fuoristrada.
Due differenti modelli da 125 cc compaiono infatti sul suo catalogo: il modello stradale denominato Tarzan ed il modello da fuoristrada denominato Mustang.
Rispetto alle versioni precedenti i parafanghi si alzano ulteriormente e la sella si accorcia assumendo ancora di più i connotati della moto da corsa in fuoristrada.
Una trasferta a Riga (URSS) per una gara in fuoristrada che si rivelò particolarmente dura e ricca di insidie, accelerò lo sviluppo del mezzo suggerendo ai progettisti importanti modifiche.
Tutti e cinque i piloti che componevano la squadra, fra cui Johanna Wagner, instancabile e agguerrita concorrente di sesso femminile, superarono con successo profondi guadi e passaggi al limite delle capacità umane. A conclusione della prova riscossero l’ammirazione delle titolate squadre d’oltrecortina.

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