KTM (1955 – 1985)
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1958 - A causa dei costi altissimi imposti dalla continua ricerca, la KTM seguì l’esempio delle grandi case motociclistiche italiane, Gilera, Mondial e Guzzi, e si ritirò definitivamente da tutte le competizioni in pista.
La presenza delle sue moto a questo tipo di manifestazioni continuò ancora per alcuni anni in forma privata con risultati più che lusinghieri.
Concentrandosi esclusivamente sulla nuova disciplina della regolarità, meno impegnativa dal punto di vista economico, la KTM si dimostrò, ancora una volta, lungimirante.
Si trattava infatti di una disciplina in forte espansione che le avrebbe fruttato un enorme successo economico ed una messe di allori tale da consacrarla per tutti gli anni a venire nel firmamento degli sport motoristici in fuoristrada.
L’ennesima evoluzione della 125 Mustang rese il mezzo ancora più affidabile ed efficiente, tant’è che anche l’esercito austriaco ne acquistò diversi esemplari, adeguatamente adattati all’uso militare.

Grazie ad un nuovo ed avvolgente carter paracatena e una sofisticata (per l’epoca) grembiulina in materiale sintetico, tipo vinilpelle, a protezione delle componenti più sensibili dell’impianto elettrico, la moto era in grado di affrontare anche i guadi più profondi senza temere improvvise panne al motore o alla trasmissione.
Grazie all’indiscussa superiorità di questa moto, la KTM dominò la scena dell’enduro austriaco confermando Erwin Lechner per la terza volta al vertice del Campionato Austriaco (OSK), classe 125, seguito a ruota dal compagno di scuderia Toni Kiemeswenger.
I successi furono colti dall’intera squadra, di cui facevano parte anche gli ottimi Kaliwoda e Weingartler, che si distinse sia all’Alpenfahrt (20/22 giugno) che alla ISDT di Garmisch-Partenkirchen (22/27 settembre) dove debuttò l’ultimo gioiello di Mattighofen, una 125 esaltata da un nuovo cambio a 5 marce, forcelle anteriori telescopiche Maico e ammortizzatori posteriori Girling.
A portarla in gara fu ancora una volta Erwin Lechner, che attardato da un piccolo problema meccanico il terzo giorno, portò a buon fine l’intera prova conquistando una onorevolissima medaglia d’argento.

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