KTM (1955 – 1985)
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1967 – La stagione successiva 4 piloti vengono chiamati a formare la nuova squadra ufficiale: Siegfried Stuhlberger, Gerhard Weber, Hans Trunkenpolz e Toni Kiemeswenger.
Ai quattro validissimi alfieri vengono affidate nuove moto, che vantano un moderno telaio a doppia culla in tubi d’acciaio ed una ciclistica, pressoché identica per tutte le cilindrate, che conferma le ottime Ceriani a steli lunghi anteriormente ed il meglio della produzione Ceriani anche dietro.
I modelli da 100/125 cc adottano un “normale” gruppo di scoppio Sachs con cilindro in ghisa e testa a ventaglio in alluminio, supportato da un eccellente cambio a sei marce, mentre il 50 presenta un gruppo di scoppio in alluminio fuso in terra, interamente progettato dai tecnici KTM, adattato sul basamento Sachs e dalle dimensioni veramente impressionanti.
L’intero Campionato Austriaco fu combattuto sul filo del rasoio sino all’ultimo, ma mentre le 50 dovettero subire la superiorità delle agguerritissime Puch, Toni Kiemeswenger si aggiudicò la classe 125, ribadendo ancora una volta il grande valore delle moto di Mattighofen.
Verso la fine del 1967 ebbe luogo il secondo importante incontro che determinò in positivo tutto il futuro della casa austriaca.
Nell’autunno di quell’anno un agiato commerciante di moto e grande appassionato di enduro, l’americano John Penton, si recò prima in Svezia, presso l’Husqvarna, e poi in Austria col preciso intento di commissionare una motocicletta che avesse tutte le carte in regola per essere commercializzata con successo sul mercato USA.

A quei tempi la gamma delle possibilità era veramente ampia (pensate alla Gilera 2 tempi a disco rotante che la sua ottusa dirigenza seppellì in un sarcofago), ma solo una casa in tutta Europa poteva vantare la consolidata tradizione di vendere al pubblico le stesse moto che schierava ai nastri di partenza delle competizioni internazionali.
La scelta definitiva cadde così sulla KTM, che esaltata dalla ricca commessa di ben 1000 pezzi tutti d’un colpo, mise in cantiere l’ennesima evoluzione delle sue moto da corsa, e contemporaneamente pose la prima pietra di un suo inarrestabile successo mondiale.
Il particolare spiega anche perché questa moto sia molto rara in Europa, ma facilmente reperibile sul mercato americano.
In ossequio al ricco committente le moto vennero denominate Penton e furono caratterizzate da alcune particolarità estetiche, in primis il serbatoio tondeggiante in acciaio e i parafanghi alti in alluminio, pur conservando tutte le peculiarità tecnologiche dei vari modelli sfornati negli anni dal Reparto Corse KTM.
Le Penton infatti erano direttamente derivate dal modello da 125 cc, portato in gara per tutto il 1967 da Hans Trunkenpolz e Toni Kiemeswenger, che come ben sappiamo vinse il campionato austriaco.

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