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1964 – Per regolamento, ai vincitori, spettava il diritto di organizzare la Sei Giorni dell’anno successivo, e la DDR, che soffriva di problemi di “riconoscimento”, giocò volentieri questa carta, che le avrebbe sicuramente conferito maggior visibilità internazionale e rispetto.
Fu così che la 36° edizione della Sei Giorni si corse nelle foreste della Turingia, nella Germania est, pur con qualche difficoltà, come l’assenza di competitori prestigiosi come l’Italia o la Germania ovest.
Come sede della manifestazione fu scelta la cittadina di Erfurt, a pochi chilometri da Suhl e, mai come in quella occasione, la Simson sfoggiò tutta la sua potenza:
otto Simson 50 cc schierate alla partenza furono infatti affidate a Siegfried Rauhut, Alfred Lichtenberg, Stefan Kunz, Manfred Stein, Roland Stubenrauch, Rolf Koster, Bernard Gorz, e Conrad Seemann.
Lo squadrone di microbolidi fu affiancato da altri cinque esemplari da 75 cc, affidati al veterano Gottfried Polhan, ed ai giovani Ewald Schneidewind, Lothar Schünemann, Dieter Salevsky e Rudi Gilbert.
La DDR dominò letteralmente la scena e, tranne un piccolo inconveniente accaduto a Siegfried Rauhut, vinse a mani basse tutto quello che c’era da vincere.
Quest’ultimo, primo di classe per tutta la settimana, durante l’ultima prova di velocità, ruppe irreparabilmente la moto ad un chilometro dall’arrivo.
Rauhut non si perse d’animo e spinse la moto sino all’arrivo, salvando fortunosamente un clamoroso risultato: Simson e MZ fecero l’en plein e si portano a casa Vaso e Trofeo.
In particolare, il Team Simson composto da Gottfried Pohlan, Siegfried Rauhut, Lothar Schünemann ed Ewald Schneidewind, con Team manager Alfred Schutz, conquistarono il Vaso d’Argento.
Rauhut si aggiudicò la classe 50cc e Pohland la classe 75cc.
Le 13 Simson scese in campo conquistarono nove medaglie d’oro, due di bronzo e solo le due 50 di Gorz e Seemann, furono costrette al ritiro.

1965 – Dopo la splendida affermazione dell’anno precedente, la Simson aumentò il suo impegno agonistico e partecipò a tutte le prove di carattere internazionali al di qua della cortina di ferro, come l’Alpenfahrt o le Valli Bergamasche, concentrando le risorse migliori nella classe 75cc, e presenziando la classe 50, con un solo esemplare.
Le vecchie forcelle anteriori a bracci oscillanti furono sostituite da modernissime forcelle telescopiche con steli in acciaio e foderi in alluminio, grazie alle quali aumentò anche il diametro delle ruote, 21” sull’anteriore e 18” sul posteriore.
Nuovi anche i mozzi in magnesio, il posteriore a raggi dritti, simili a quelli in uso sulle MZ, ma di diametro più piccolo.
Su alcuni esemplari da 50 cc e 75 cc, furono sperimentati diversi tipi di ammortizzatori di sterzo, che, a partire dall’anno successivo e sino alla conclusione della carriera di questo modello, e cioè sino alla Valli Bergamasche del 1970, furono installati su tutte le sue differenti versioni.

Nessun particolare sembrava trascurato: ruote anteriori da 21", blocco sella/serbatoio a sganciamento rapido, mozzi in alluminio, se non addirittura in magnesio e largo uso di leghe leggere, erano abbinati ad un'estrema cura di tutti i particolari. Le linee erano sicuramente fra le più moderne ed originali, tanto da fare scuola ed essere riprese da altre marche negli anni successivi.
Alla Valli di quell’anno si presentarono con un 50 cc (3 marce + 3, con 6 cv a 8000 g/m), affidato a Ewald Schneidewind e cinque 75 cc (3 marce + 3, con 8 cv a 7500 g/m), affidate a Gottfried Pohlan, Lothar Schünemann, Dieter Salevsky, Roland Stubenrauch e Siegfried Rauhut.
Curate sin nei minimi dettagli, moderne e grintose, capaci di primeggiare nei momenti di maggior sforzo, tant’è che nella speciale classifica delle prove speciali, Dieter Salevsky arrivò secondo, alle spalle di Bernard Uhlmann su MZ 300, ma ahimè troppo fragili per i duri percorsi della Valli.
Alla fine si dovettero registrare ben quattro ritiri e solo due 75 cc al traguardo, Dieter Salevsky 23° e Gottfried Pohlan 40°.
Sette Simson si presentarono anche alla Sei Giorni inglese dell’Isola di Man (20/25 settembre), ed anche in questo fu iscritta una sola 50 cc, affidata a Siegfried Rauhut, e sei 75 affidate a Lothar Schünemann, Roland Stubenrauch, Ewald Schneidewind, Dieter Salevsky Simson, Conrad Seemann e Gottfried Pohlan.
Pohlan, Rauhut, Schünemann e Schneidewind, chiamati a comporre la rappresentativa della DDR -B, si classificarono al 6° posto nel Vaso d’Argento, vinto dalle cugine MZ che già si erano imposte anche nel Trofeo.
La prova fu altamente selettiva, tant’è che dei 299 partenti, falcidiati da disorganizzazione e maltempo, solo 82 piloti tagliarono il traguardo; fra questi ultimi, solo 19 conquistarono la medaglia d’oro.
Le due medaglie d’oro di Rauhut e Schünemann, seguite dalla medaglia di bronzo di Stubenrauch, sono da considerare quindi un ottimo risultato che compensa il ritiro degli altri quattro piloti.


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