|
|||||||
|
|
|
|
||||
|
|
|
|||||
|
|||||||
|
|
|
|
|
|||
1935 Nel 1935, mise in commercio la sua prima due ruote, il BSW 100, un interessante motociclo da 98 cc, motorizzato Sachs, ma con l’avvento del nazismo, la famiglia Simson, di origine ebrea, subì la Shoah; la proprietà fu esautorata e riunita sotto l’egida Berlin Suhler Waffen- und Fahrzeugwerke e la fabbrica interruppe drasticamente il suo ciclo produttivo per convertire gli impianti nella realizzazione di armi per l’esercito tedesco. 1945 Alla fine della guerra, l’Armata Rossa si impossessò di tutti i centri di produzione dislocati nei territori occupati nel corso del conflitto, e anche gli impianti della Simson subirono la medesima sorte. 1948 La fabbrica riprese la sua attività, nell’immediato dopoguerra, sotto il diretto controllo delle autorità russe, che, dopo averle assegnato un nuovo nome, AWO, acronimo di "Auto Welo", pianificarono la progettazione e lo sviluppo di un nuovo modello, da 250 cc, simile, nelle sue impostazioni di fondo alla BMW R25, ma originale nelle sue caratteristiche essenziali. 1949 Solo dopo il 7 ottobre 1949, con la proclamazione, da parte dell’Unione Sovietica, della DDR, le varie attività furono prese in consegna dalle neonate autorità tedesche, attraverso il colosso metalmeccanico IFA. 1950 Dopo poco più di un anno di studi e progetti, vide la luce un solido monocilindrico a quattro tempi, l’AWO-Simson 425, da 250 cc, in grado di erogare 12 cv a 5.600 g/m, con albero motore longitudinale, cambio a quattro marce e trasmissione a cardano. 1951 L’AWO-Simson 425, trovò immediatamente uno sbocco corsaiolo, mediante l’allestimento di un paio di modelli da velocità in pista, strettamente derivati dal modello di serie, ma già interessanti sotto il profilo tecnico e con una potenza doppia rispetto alle origini. |
|||||||
|
|
|
|
|
|
||
|