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1963 – Anno dopo anno divennero sempre più evidenti i connotati altamente agonistici delle gare di motoregolarità, per le quali vennero approntate autentiche moto da competizione, in fuoristrada.
Vere e proprie macchine da corsa, alle cui cure si dedicarono tutte le migliori case europee, che si confrontarono ai più alti livelli, per il primato mondiale.
All’ormai classico appuntamento delle Valli Bergamasche (Bergamo  28/29/30 giugno), la Zündapp si presentò con 10 moto, di cui sei riuscirono a completare la massacrante tre giorni orobica.
Il 75 di Dieter Kramer, alla sera del secondo giorno, era in testa alla classifica insieme a Franco Dall’Ara (Guzzi 98), con sette punti di penalità ciascuno, e mancò l’appuntamento con il podio proprio l’ultimo giorno, quando a causa di un guasto meccanico venne retrocesso al 6° posto, seguito da Lorenz Specht (250cc) 7° e A. Seltz  (125cc)  17°, mentre il piccolo cinquantino di Günter Sengfelder arrivò 19°.
La disavventura di Kramer enfatizzò la vittoria della Guzzi, il cui prototipo da 98 cc conquistò la prima piazza, e chiuse definitivamente il glorioso ciclo delle 4 tempi italiane, che, da quella data, non ritornarono mai più sul podio.
A fine stagione Sengfelder si prese la rivincita.

Alla Sei Giorni cecoslovacca di Spindleruv Mlyn (2/7 settembre) la sua Zündapp si affermò nella classe 50, compiendo quindi alla perfezione il ciclo del suo primo modello, derivato dal Combinette, ormai giunto alla fine della sua carriera, pur se con un allestimento particolarmente corsaiolo.
Nel Reparto Corse tutti gli sforzi si concentrarono infatti sullo sviluppo di un nuovo modello che, una volta ultimato, diede il via alla più travolgente cavalcata della Zündapp, quella che la consacrò per sempre nell’olimpo dell’enduro mondiale.
I primi prototipi scesero in campo proprio durante il 1963,  e sintetizzarono il meglio di tutta la più recente produzione.
Il motore a forma ovale e molto compatto ricalcava quello del Combinette Sport, sufficientemente dimensionato per accogliere gruppi termici di cilindrate superiori.
Per telaio e ciclistica si ispirarono a quello del 175, il classico monotrave centrale col motore a sbalzo, migliorato e alleggerito in più punti.
L’assetto generale risultò più agile e leggero e si notava la grande cura dedicata a ogni singola componente.
La moto era dotata di ammortizzatori posteriori Girling, un complesso, ma funzionale, sistema di filtraggio dell’aria, un carter paracatena avvolgente in alluminio, come pure i parafanghi  e i cerchi, mentre le ruote erano da 18 x 21 pollici, per tutte le cilindrate.
In sella ad uno di questi prototipi, Dieter Kramer conquistò la classe 100 del Campionato Tedesco.
Da ricordare infine che alla Sei Giorni di Spindleruv Mlyn  la Zündapp conquistò 4 medaglie d’oro, Sengfelder nella classe 50, Roth e Zimmermann nella classe 75 e V. Kramer nella classe 100.


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