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1958 – Gli esordi nel mondo del fuoristrada furono senz’altro all’altezza della sua fama, ma l’epopea Zündapp iniziò solo due anni più tardi, nel 1958, quando gli impianti produttivi vennero spostati da Norimberga a Monaco e contemporaneamente la produzione di serie venne indirizzata verso nuovi modelli a due tempi, di piccola cilindrata, sempre più richiesti dalle fasce di mercato emergenti.
I nuovi impianti permisero alla Zündapp di divenire il primo costruttore di moto in Germania e favorirono la creazione di un vero e proprio “Reparto Corse”, che, a differenza di quanto si possa immaginare, fu principalmente il frutto di una scelta personale e passionale, anziché l’oculata strategia di una dirigenza lungimirante.
A quei tempi, il socio di maggioranza Hans Friedrich Neumayer, agiato industriale, soddisfatto del buon andamento commerciale, si dimostrò molto più interessato alle corse dei cavalli che non a quelle delle sue moto e finì per trascurare l’intera azienda, nonostante qualche anno prima avesse partecipato con discreto successo a numerose gare di Gelände Sport del campionato nazionale tedesco con una DB201 da lui stesso preparata.
Il Reparto Corse fu fortemente voluto dall’altro contitolare, la sorella Elisabeth che, affascinata dal mondo delle corse e dall’agonismo, si buttò anima e corpo in questa nuova avventura.
La sua creatura, un piccolo microcosmo, mentalmente e fisicamente separato dalla produzione di serie, raggiunse rapidamente un livello di eccellenza pressoché assoluto e lo mantenne per tutti gli anni in cui fu in vita.

Oltre ad una grande intelligenza, sottolineata da una non comune laurea in medicina, la signora Mann profuse tutte le sue energie per il successo delle sue moto, diede prova di grandi capacità manageriali e non esitò a finanziare personalmente l’intero Reparto Corse, con i proventi della sua quota societaria.
Sembra quasi incredibile a dirsi, ma uno dei palmares più prestigiosi in tutta la storia dell’enduro fu sempre e soltanto un “affare” personale della signora Mann e non l’iniziativa di una grande industria.
Anche per questo motivo nessuna moto uscì mai dal Reparto Corse, fatta eccezione che per partecipare a degli impegni agonistici.
Neppure ai piloti più affermati venne mai concesso di tenere a casa dei muletti da allenamento.
Nei periodi di maggior impegno i piloti soggiornavano in un appartamento a Monaco, si allenavano al mattino e riconsegnavano le moto al pomeriggio.

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