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Marmitta senza espansione interna con labirinti e terminale a cono, smontabile per la pulizia del "flauto" e "del labirinto". Il serbatoio, da circa 10 litri, era in lamiera di ferro.
Ruote da 17" con mozzi Zündapp in alluminio, di cui il posteriore, dotato di 6 parastrappi in nylon, smontabile dalla corona, solidale al forcellone.
Al riparo da occhi indiscreti, sotto la guida dell’ing. Hicke, una squadra di tecnici e di piloti cominciò a lavorare su due interessanti prototipi da 50 e 70 cc.
Il primo per partecipare alle prove nazionali, ed il secondo per le prove internazionali.
Sui vari prototipi che vennero allestiti, l’intervento principale venne realizzato sul motore.
I primi modelli vennero semplicemente elaborati al loro interno, ma per i successivi vennero progettati esclusivi gruppi termici in alluminio che aumentarono sensibilmente le prestazioni.
Il 50, con il carburatore Bing da 16mm era accreditato di 4,3 cv a 5.700 g/m., mentre il 75, con il carburatore Bing da 19mm, era accreditato di 7,3 cv a 6800 giri, ricordando che quando si parla della potenza dei motori Zündapp ufficiali, più che di misurazioni certe si tratta di stime ipotetiche, comparando le prestazioni effettive dei vari mezzi.
Progressivamente vennero introdotte altre interessanti migliorie, come le forcelle anteriori telescopiche (dal 1961), sempre Zündapp, a costruzione mista lamiera saldata e alluminio (la piastra porta manubrio), meccaniche con molla interna e steli da 30mm ed una corsa che dagli iniziali 130 mm raggiunse progressivamente i 150 mm, una corona da 58 denti, il carter catena in alluminio, aperto e più ampio, quattro marce, i cerchi in alluminio e la ruota anteriore da 19”.

Al culmine della sua carriera, nel 1963, l’allestimento, già particolarmente corsaiolo, prevedeva anche una più grintosa marmitta alta, con uscita sul lato destro.
Da notare che, sino alla fine degli anni ’60, venne adottata la bulloneria conforme alle norme DIN-BW (militari), ovvero bulloni da 8 mm di diametro con filettatura fine da 1 mm ed esagono da 14mm, contro 1.25/13 delle norme DIN-ISO.
Con due prototipi, nella versione maggiorata a 70 cc, ma ancora con le forcelle anteriori semirigide, la Zündapp partecipò, per la sua prima volta, alla Valli Bergamasche di san Pellegrino (22/23/24 maggio) ed incappò in una delle sue edizioni più dure, con solo 27 piloti al traguardo del terzo giorno.
Ciò non ostante sia Lorenz Specht che Eberhard Graftt conclusero l’intera prova e risultarono rispettivamente 24° e 26° nella classifica assoluta.
Tre Capriolo 75 occuparono i primi tre posti di classe, e le due piccole Zündapp risultarono 4° e 5°, ma dei quattordici 75 cc iscritti alla partenza solo cinque conclusero la durissima prova, a conferma della bontà dei mezzi d’oltralpe.


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