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L’intenzione era quella ma in realtà, per quello che mi riguardava, la Commissione dove entrava la Regolarità comprendeva anche MOTOCROSS, TRIAL, e MOTOSLITTE.
Vengo candidato e al Congresso FIM di Madrid, nell’ottobre 1973, entro nell’internazionale!
Mi rendo conto subito che il Motocross avrebbe dettato legge a danno delle altre specialità tanto è vero che due anni dopo, a Berlino, proponiamo di dividere la Commissione in due parti. E qui succede un patatrac! Due consiglieri federali nostri, presenti a Berlino, mi invitano a presentare il progetto salvo poi, immediatamente, smentirmi accusandomi di prevaricazione ed altri infamanti reati di cui non ricordo.
Essendo io bravo, buono e docile (troppo) ma pronto a diventare una belva di fronte alle ingiustizie non freno certo la mia lingua e rispondo per le rime ma loro sono il “potere" ed io devo soccombere: in primavera mi dimetto da responsabile della Regolarità e loro mi tolgono il posto nell'internazionale.
La mia "luminosa" carriera dirigenziale pare proprio già finita! Ma c’è un dio anche per i calpestati! L’anno successivo a Febbraio c’è l’Assemblea elettiva della Federazione Italiana a Firenze ed io sono presente anche perché medico federale ero rimasto.
Alcuni amici mi avvicinano proponendomi di candidarmi come consigliere federale, un’idea lontana da me anni luce. Dico di no ma loro si danno da fare, mi votano e alla sera risulto eletto: entro in un’altra stanza dei bottoni, quella dei bottoni d’oro o almeno così credevo io.

I due del ’75 non ci sono più, eliminati dall’internazionale nel ’76 a Bruges. La mia ricandidatura per la mia Commissione FIM diventa quasi automatica e, in ottobre, rientro trionfalmente durante il Congresso di Caracas e riprendo il mio lavoro sui regolamenti che avevo solamente avuto il tempo di sfiorare.
Devo però dire che da quel momento incarichi federali italiani io non ne ho più avuti a nessun livello: ho fatto mille volte il membro di giuria italiano alle gare internazionali ma con Roma, direttamente, non ho più lavorato! Perché?
Ancor oggi non lo so ma credo entrino in gioco questioni politiche perché, quando vari anni dopo, sono ad un passo dal diventare Presidente del Moto Club Bergamo, da Roma arriva un NO grande così e non se ne fa nulla! Avevano paura della mia popolarità? Pensavano che io fossi più “politico” di quanto non sembrasse? Non lo so!
Così sono Consigliere federale ma, per mia fortuna, solo per due anni perché una specie di “colpo di stato” interrompe la legislatura e manda tutti a casa. In quel periodo non mi sentivo a mio agio e usavo dire “non sono mai caduto così in basso!”.
Avvengono nuove elezioni e questa volta rifiuto categoricamente di ricandidarmi e torno tranquillamente al mio lavoro all’internazionale mentre la guida dei piloti e squadre nazionali viene affidata ad altra persona che raccoglierà moltissimo del lavoro da me iniziato ma che non mi renderà geloso, anzi, sono entusiasta: nel 1978 Vaso d’Argento, 1979,’80 e 81 Trofeo Mondiale più, quest’ultimo anno da un altro Vaso.
Devo aggiungere che dallo stesso 1981 la squadra vincitrice del Trofeo è dichiarata ufficialmente Campione del Mondo. L’Italia della Regolarità è ora la squadra più forte e lo rimarrà praticamente fino ad oggi quando, come ho detto, non si presentano i giovani a sostituire i vecchi campioni.

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