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Fin qui dunque la mia storia. Tenterò ora di esaminare tutti i protagonisti della storia stessa considerandone le doti umane e tecniche, le debolezze e le decisioni. Voglio cioè rivedere lo sport motociclistico dall’interno cercando di carpirne lo spirito.
I PILOTI
VELOCITÀ - Ce ne sono tanti quanti le specialità motociclistiche e comincerò da quelli che partecipano alle gare di Velocità essendo questa considerata la regina delle specialità.
Questi atleti sono in genere di carattere molto estroverso e parlano molto sia delle loro imprese sportive sia della loro vita privata. Hanno sempre dei grossissimi problemi prima di ogni gara come se la moto l'avessero ricevuta due minuti prima dal costruttore: provano da fermo ascoltando il rombo del motore e trovano regolarmente qualche cosa che non va.
Quindi nel box a lavorare, o meglio a far lavorare i meccanici poi finalmente un giro in pista: mamma mia, quante cose non vanno e perciò di nuovo al lavoro e così via fino alle prove ufficiali.
A questo punto dipende dai tempi realizzati a far loro pensare se la moto va bene o no, mai che siano loro a sbagliare qualche cosa; anche se vanno in terra è stato questo o quello, non un errore ad impostare una curva. Insomma questo è un mondo di supermen, di strettamente umano solo raramente. In una parola è un mondo che non mi piace molto.
MOTOCROSS - Qui comincia a comparire l'Uomo. Anche fra questi piloti c'è qualcuno, ma raramente, che tenta di mettersi sopra gli altri, ma nel complesso è un mondo abbordabile dove anche le moto si comportano un po' più da moto che da star.

Fra pilota e pilota esiste amicizia, anche sincera, sia pure nella rivalità sportiva che, d'altra parte è normale, come deve esistere in ogni competizione sportiva. La gara, poi, è una gara sicuramente spettacolo dove non contano alchimie farmacistiche basate su centesimi di secondo al giro ma è solo il pilota e la sua moto che su una pista disastrata tentano, prima di non cadere, poi di andare più forte degli altri.
Qui non c'è il "muretto" con chi ti mostra i distacchi o i tempi sul giro, qui ognuno guarda il suo avversario e su di lui imposta la sua prova. Le gomme sono quelle del fuoristrada e non vengono cambiate se solo spira un vento da ovest o da est o se il cielo è sereno o minaccia pioggia.
Come ho detto qui, nel motocross si misura l'uomo e questo mi piace.
TRIAL - Un'altra specialità motociclistica in cui l'uomo è il protagonista. Certo le moto sono specifiche, costruite per fare queste prove che rasentano l'acrobazia ma che, se osservate molto da vicino, di acrobazia non c'è praticamente nulla ma solo abilità, preparazione, attenzione ad ogni singolo movimento.
Forse c'è un po' di esagerazione nello studiare le singole sezione durante il primo passaggio per poi esagerare nella velocità nei passaggi successivi accumulando un sacco di penalità che forse si potrebbero, in parte, evitare.
Comunque mi piacciono I ragazzi che praticano questo tipo di gara: sono molto seri, riflessivi, di poche parole, studiati nel muoversi anche fuori della corsa, veramente studiati da madre natura per fare quello che devono fare.

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