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Allo stesso Congresso del 1988 la Federazione Italiana presenta la proposta di elevare a Campionato del Mondo il corrente Campionato Europeo: successo pieno cosicché immediatamente io propongo di creare un Campionato Europeo under 21, individuale.
Accettato! Unica riserva, per questioni di servizio militare, anziché under21 sarà un under 23. Va bene lo stesso. Ritorno dal Brasile pienamente soddisfatto ma convinto sempre più che la Commissione deve essere ulteriormente divisa.
L’anno passa e non giunge alcun commento alle mie radicali proposte di modifica del regolamento cosicché, al Congresso successivo, nel 1989, le nuove regole diventano operative e, ancor oggi, si corre con quel testo salvo minime correzioni fatte più per dire che la Commissione esiste che per effettiva necessità.
Quello stesso anno, in Germania, la squadra italiana vince il titolo ed è ormai la squadra da battere. Mi dimenticavo di dire che tre anni prima, a San Pellegrino, si era svolta un’altra SEI GIORNI in Italia dove i nostri vinsero tutto anche se ci fu qualche polemica sul comportamento della direzione di gara; sono cose che succedono ovunque, soprattutto quando l’organizzatore ci sa fare!
Adesso il mio impegno più immediato, ma su cui sto lavorando da anni, è una modifica radicale al sistema di gara della SEI GIORNI.
Tutti sanno che le squadre di Trofeo sono composte da SEI piloti e quelle di Vaso da QUATTRO. Per essere in classifica da podio occorre portare alla fine dei sei giorni le squadre al completo.

A me questa regola non è mai andata giù perché legata troppo al fattore fortuna e la fortuna, guarda un po’, si era sempre rivoltata contro di noi.
Io avevo notato che dopo la rimozione di tutte le punzonature le azioni degli italiani erano salite in modo massiccio dimostrandomi quando da tempo sospettavo: i più forti di tanti anni, Cechi e Tedeschi, avevano sicuramente piloti di alta levatura ma erano anche più bravi di noi nel fare i cosiddetti “tagliandi” durante le gare.
Eliminata questa possibilità truffaldina, guarda un po’, gli italiani diventano come loro se non meglio. Un antico ricordo risalente alla mia prima SEI GIORNI da Responsabile, nel 1971 mi era rimasto impresso: i Cechi avevano in gara solamente 10 piloti (6 per il Trofeo e 4 per il Vaso) che arrivarono tutti a zero e vinsero a mani basse.
Il giorno dopo la fine della gara io stavo alla finestra del mio albergo sul lungomare e vidi sfilare i Cechi che andavano al porto per imbarcarsi: Miracolo! Decine e decine di moto Jawa e CZ mi passarono sotto gli occhi e mi misero nel cuore un dubbio atroce! Ecco perché io ho sempre dato la caccia alle regole che si prestavano al gioco della fortuna!
Ritorno perciò all’attacco delle norme regolamentari sulla composizione delle squadre sostenendo che troppo influisce sul risultato la perdita di un solo pilota; in tutti gli sport di squadra si tiene sempre conto dei migliori risultati scartando il peggiore e, addirittura, in alcuni sport, scartando il migliore e il peggiore.
Ricordo che il calcio, penso il più popolare sport del mondo, solo cinquant’anni fa non permetteva alcuna sostituzione di giocatori infortunati ma che ora era radicalmente cambiato e, con le sostituzioni, accettava cambiamenti di tattica di gioco durante una stessa partita.

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