-
-
-
pagina
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | part 2
page
Dopo di loro giovani della stessa caratura purtroppo non se n’è più visti. Che la mia politica fosse buona lo dimostra il fatto che l’anno successivo, senza alcuno stimolo da parte mia, tutte le squadre italiane incominciarono a partecipare all’Europeo e che meno di due anni dopo, nel 1974 potevamo contare già sul primo titolo Continentale conquistato da Imerio Testori che purtroppo nell’anno successivo doveva perdere la vita in un incidente d’allenamento che avvenne senza testimoni e che ancor oggi nessuno ha capito o saputo decifrare.
Dal 1974, senza interruzione, la Federazione Italiana ha potuto sempre fregiarsi di almeno un titolo europeo e, in alcuni anni, addirittura di 4 o più a seconda del numero di classi ammesse alla competizione.
Sempre nel 1974 gli stranieri, preoccupati dal montare della “marea” italiana, imposero che la prova nostra fosse spostata al di fuori delle valli bergamasche sostenendo che a Bergamo la corsa fosse troppo pericolosa. Io spiegai loro, invano, che le nostre vittorie dipendevano dai terreni rocciosi che loro non avevano a nord delle Alpi: così li accontentai e nel 1975 si corse ad Alano di Piave ma il risultato fu lo stesso e così le rimostranze cessarono.
Che la mia politica sportiva fosse buona lo dimostra il fatto che in quello stesso 1975 vincemmo la SEI GIORNI: anche se sui documenti ufficiali risulta solo il Vaso d’Argento, la mia squadra di Trofeo avrebbe vinto se un tacito accordo fra tedeschi occidentali e direzione di corsa non avesse tenuto nascosto alla Giuria il fatto che il mercoledì un pilota tedesco aveva “saltato” un controllo a timbro ma il direttore di corsa rivelò l’accaduto solo il venerdì sera, alla vigilia cioè della fine della gara.

La votazione finì 8 a 7 a favore dei tedeschi ma è chiaro che la vittoria era da considerarsi nostra. Io, membro di giuria, avevo avuto, il giorno stesso del fatto, la “soffiata” ma con un nome preciso da controllare che però non era quello esatto: controllati i documenti di gara essi risultarono assolutamente regolari!
Un cenno a parte merita la SEI GIORNI del 1973 perché per la prima volta nella storia la Regolarità varca l’Atlantico: nel nord degli Stati Uniti, nel Massachusset, viene organizzata la gara in modo veramente esemplare a cominciare dal trasporto di uomini e mezzi dall’Europa: tre grandi jet di allora vengono noleggiati dagli americani, più un cargo, e tutte le squadre e i motocicli partono lo stesso giorno da Francoforte per raggiungere, non lontano da Boston, un enorme complesso, un residence, dove tutti i piloti e meccanici vengono alloggiati.
Ogni squadra ha il suo grande chalet ove si gestisce da sola la giornata sia di preparazione sia di gara senza quindi problemi per l’organizzatore. Unico neo fu l’adozione di una tabella di marcia con banda elettronica che avrebbe dovuto automaticamente segnalare il passaggio a ad ogni C.O. di ciascun concorrente.
Ovviamente la banda magnetica venne distrutta subito, praticamente al primo C.O. e le classifiche si ebbero con ben tre giorni di ritardo. Potemmo sapere solo, dopo che ebbi due ritiri, che il terzo giorno la squadra italiana era in testa!
Questi anni settanta furono molto importanti per me perché, come mi pare di aver accennato prima, la Federazione Internazionale (FIM) decise di riformare radicalmente la struttura sportiva creando tante Commissioni quante erano le specialità motociclistiche.

-
-
-
-
-
-
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | part 2