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Sul piano sportivo niente di nuovo ma io feci un’esperienza di vita eccezionale: se non parli inglese, non esisti! Io volevo esistere, così, appena tornato a casa presi un insegnante privato e mi misi a studiare quella lingua che, veramente, mi spalancò il mondo intero.
Da quel momento le mie trasferte all’estero presero una nuova dimensione potendo parlare con tutti e non solo di moto ma raccogliendo informazioni sulla vita, gli usi, i costumi dei popoli di volta in volta visitati che mi diedero una visione dl mio prossimo ben diversa da quella che avevo avuta finora.
1968: la SEI GIORNI in Italia, a San Pellegrino, provincia di Bergamo. Altra grandissima esperienza vedendo, dall’interno, come si organizza una gara tanto importante. In realtà per il Moto Club fu una “Valli” allargata perché la serietà e l’impegno con cui aveva sempre organizzato la gara di casa non creò grosse difficoltà.
Vincemmo il “Vaso” mentre per il “Trofeo” avemmo qualche “difficoltà” con la stessa Direzione di corsa. Vincono i Tedeschi Federali.
Nel frattempo la Federazione Internazionale ha varato il Campionato Europeo della Regolarità che si articola su 6 prove di due giorni l’una e l’Italia organizzerà nel 1969 utilizzando la “Valli” dove, però, nessun italiano si classifica al primo posto malgrado l’abbandono “politico” dei tedeschi dell’est che noi chiamavamo ufficialmente in questo modo non essendo il loro governo riconosciuto dal nostro.

A questo proposito dirò che pur di avere fra noi questi fortissimi avversari tutte le federazioni rinunceranno, negli anni a venire, ad issare sui pennoni i rispettivi vessilli nazionali limitandosi a quello della FIM e quello del Paese organizzatore.
La stessa cosa si farà anche con gl’inni nazionali. Questo è lo spirito dello sport che ha sempre accomunato i popoli nei secoli che furono se è vero, com’è vero, che durante le Olimpiadi antiche venivano sospese tutte le guerre in corso!
Riprendendo il discorso sul campionato europeo dirò che, con mia grande sorpresa, l’Italia non vi partecipò mai fino al 1972 quando spettò a me assumere la responsabilità della Regolarità italiana. Ma di questo parleremo più avanti.
Dicevo dei Tedeschi cosiddetti Orientali: un ciclone dal 1963 al 1969 vinsero tutte le SEI GIORNI eccetto appunto quella svoltasi in Italia ma perché lo vollero loro! Da questo momento avremo invece un ritorno in grande stile dei Cechi che faranno anche loro un filotto lungo dal 1970 al 1974 incluso.
Voglio tornare un poco su di me. Come ho detto ero ora in Commissione Tecnica e incominciavo a far sentire la mia voce sui regolamenti della specialità. Devo dire subito che fu proprio Gigi Secchi che mi assecondò accompagnando i miei rilievi, approvandoli o respingendoli a seconda dei casi.
Ricordo che ad un certo punto decidemmo di lavorare di notte dopo la seduta diurna della Commissione: uno faceva il “tonto” e l’altro spiegava le decisioni prese. Non fu un gioco ma un lavoro di un’utilità imprevista: non so dire quanti strafalcioni “tecnici” trovammo in quelle notti passate su all’ottavo piano di Viale Tiziano.

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