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Così, all’ora dell’arrivo, mi trovo pronto ad eventuale assistenza medica quando vedo arrivare il pilota “avariato” ma constato, con mio grande stupore, che l’ammortizzatore incriminato è regolarmente al suo posto e non mostra alcun segno né di “sofferenza” né di “manomissione”!
Miracolo! Non avendo, per fortuna nulla da fare sul piano professionale comincio a pensare seriamente all’episodio e concludo che il REGOLAMENTO è da rivoltare come un vestito vecchio.
Così, senza ovviamente abbandonare i miei doveri di medico, incomincio a studiare le regole di gara: sarà un lavoro lungo e passeranno molti anni prima che io possa iniziare, ufficialmente, ad occuparmi di esse. Per ora continuiamo a raccontare la storia già iniziata.
Il Moto Club Bergamo, intanto, aveva continuato nella sua opera di organizzatore sia di gare regionali sia, e soprattutto, con la VALLI BERGAMASCHE, una TRE GIORNI che aveva avuto i suoi natali nel 1948 e che ora cominciava ad attirare l’attenzione degli stranieri, tedeschi su tutti, che avevano visto in questa gara il vero spirito della REGOLARITA’ anche se, per la verità, si trattava di una competizione molto difficile svolgendosi su terreni soprattutto rocciosi e con tempi imposti ridotti all’osso.
Questa era la filosofia di un grande del Moto Club, Fulvio Maffettini, che aveva un suo “credo” tutto particolare: ”un controllo orario dove si arrivi a ZERO non è un controllo orario”!
Io, intanto continuavo la mia attività di medico sociale seguendo, in cuor mio, lo svolgersi delle gare dal punto di vista regolamentare.

La Federazione Italiana si produceva nel suo sforzo di partecipare alle SEI GIORNI ma i risultati non venivano. La seconda mia presenza fu nel 1959, in Cecoslovacchia, a Gottwaldov (oggi Zlin) dove nel 1955 era morto, pochi metri prima dell’arrivo, un nostro pilota di Treviglio, Serafini.
Io con il Direttore Sportivo della Guzzi portammo privatamente dei fiori nel luogo dove cadde e il giorno dopo, con nostra grande sorpresa, trovammo i nostri fiori sistemati in un vaso con acqua per conservarli più a lungo
Ci venne un’idea: promuovere con i denari raccolti al Moto Club la sistemazione di una lapide ricordo nello stesso punto. Nel giro di un anno o poco più riuscimmo ad inviare una lastra di marmo di Trescore ed il Comune di Gottwaldov la sistemò esattamente nel posto da noi richiesto. Non so se c’è ancora ma il gesto fatto in Italia e in Cecoslovacchia rimane e rimarrà per sempre nei nostri cuori.
Dicevo che gli sforzi federali non venivano ricompensati da risultati lusinghieri fino al 1963 quando le squadre italiane (6 piloti per il Trofeo Mondiale e 4 per il Vaso d’Argento) costituite da 10 Moto Guzzi finirono tutte la SEI GIORNI di Splinderuv Mlin (ancora Cecoslovacchia) e portarono a casa il Vaso d’Argento!
Fu un trionfo che generava in noi tutti grandi speranze ma non nei dirigenti amministrativi della Guzzi che decisero, pochi giorni dopo il successo, di sospendere ogni partecipazione a gare di regolarità sia in Italia che all’estero.

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