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Alla Sei Giorni, infatti, Vaso e Trofeo venivano assegnati ai Team più forti e non ai più avanzati tecnologicamente o quelli con i piloti più bravi e grintosi.
Di fatto le Jawa vinsero una quantità enorme di Trofei Mondiali o di Vasi d’Argento senza mai doversi confrontare con i Team più quotati, tant’è che comiciarono a perdere progressivamente terreno, spostandosi sempre più in alto, man mano che i marchi emergenti, KTM e SWM Rotax, in primis, le affrontarono direttamente, nelle classi più elevate.
La forza della Jawa era inevitabilmente garantita dalla cilindrata delle sue moto, la tattica si dimostrò vincente e permise alla Jawa di evitare lo scontro con le rivali più agguerrite, nelle classi più combattute e più “difficili”, dove, viceversa, scese in campo la Tatran.
Lo stesso regolamento ebbe un impatto esiziale, quando nel 1981, cancellò le classi dove gareggiavano le Tatran, e allo stesso tempo favorì le Jawa con nuove classi elevate, a scarissima partecipazione e modesto livello di competitività.

Dal 1968, anno di costituzione del Campionato Europeo, al 1981, anno in cui tre classi, la 50, la 75 e la 100, vennero accorpate nella nuova classe 80, la Zündapp 100 conquistò 12 titoli di Campione Europeo, mancando solo l’edizione del 1971, che fu appannaggio della Simson di Werner Salevsky.
Negli stessi anni, la Zundapp si affermò anche nella classe 75 cc, dove vinse 6 Campionati Europei, seguita dalla Simson che ne vinse 5 e la Puch 2.
Questi tre marchi, oltre che detenere un primato tecnologico pressochè assoluto, affrontarono la sfida con una massa di uomini e mezzi di gran lunga superiori alle esigue compagini slovacche, che, fatte le debite proporzioni, ottennero risultati veramente eccezionali, quasi come quelli delle cugine ceche, ma senza riscontri nelle classifiche.
Sotto il punto di vista collezionistico, l’estrema parsimonia con cui furono prodotte, rende le Tatran molto rare e preziose, ma va purtroppo aggiunto, che la quasi totalità della sua produzione è andata irrimediabilmente perduta.
I pochi esemplari rimasti si trovano quasi tutti in Italia ed appartengono alle ultime generazioni, prodotte nella seconda metà degli anni 70, mentre di tutta la produzione precedente si è persa ormai ogni traccia.




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