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1980 – Il 1980 fu l’ultimo anno di vita delle classi 75 e 100cc, le due classi dove la Tatran espresse le sue qualità migliori e l’abolizione di queste due cilindrate pesò come un macigno sul suo futuro, già carico di incertezze.
Con il nuovo decennio, così come aveva fatto la Jawa, fu rinnovata quasi per intero la compagine dei piloti, ma la partecipazione delle Tatran alle prove internazionali si limitò ad alcune prove di Campionato Europeo, in preparazione della Sei Giorni francese di Brioude (22/27 settembre), dove iscrisse un solo esemplare nella classe 75cc, affidato al pilota Michalik Svatupluk e due 100cc, affidate a Miroslav Suska e Vaclav Rampula, nessuno dei quali brillò nelle classifiche.
Nel corso della stagione, sui modelli da 100cc, fu adottato un nuovo telaio, caratterizzato da una differente triangolazione posteriore, più stretta e compressa sotto la sella, in modo da poter montare gli ammortizzatori SACHS-Hydrocross molto più inclinati.

Esternamente si notava, sul lato destro, una piccola fiancatina triangolare in plastica bianca, rigida, a protezione della scatola filtro.
Questo ulteriore modello, che classificheremo come 6° Tipo, rappresentò l’anello di congiunzione, una sorta di passaggio intermedio, con il nuovissimo 80 dell’anno successivo, chiaro sintomo che in casa Tatran, c’era ancora la volontà di andare avanti e continuare nella ricerca, a dispetto della sempre più netta carenza di risorse.
Esternamente si notava anche un nuovo collettore di scarico, che saliva subito dritto verso l’alto, con l’espansione ed il successivo silenziatore più contenuti nelle pieghe del telaio.


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