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Valli Bergamasche Revival 2003
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Ad un certo punto, finito il primo tratto nel bosco, inizia la discesa che in realtà è uno stretto budello, in certi punti profondo fino al cilindro, in cui diverse volte si incastrano perfino le pedane, costellato di radici, grossi sassi e ripidi gradini.
Meglio non lasciar spegnere o ingolfare la moto, anche se le possibilità di accelerare per pulire la candela sono praticamente inesistenti.
Mentre lotto per non lasciar spegnere il motore, mi viene alla mente una citazione che mio figlio, di 8 anni, fa molto spesso. La frase è tratta da una canzone di Davide Van De Sfroos che l’ha parafrasata da uno slogan pubblicitario e dice: “La putènza l’è nagott senza el cuntròll…!” (La potenza è nulla senza il controllo).
E in un nanosecondo mi trovo nel ripido budello a saltellare da un sasso all’altro a motore spento con la ruota che slitta e un progressivo aumento della velocità. Riesco a riaccenderla, ma si spegne di nuovo. Ancora una volta… mi sa che questa sia l’ultima.
Con la coda dell’occhio, all’uscita di una curva, vedo un’ombra adagiata sul ramo di un albero, il che mi crea una certa agitazione, ma, quando ci passo vicino, scopro che si tratta della camicia stesa al sole da uno spettatore giunto lì in sella alla sua moto da trial, che cerco, senza successo, di travolgere.

Mi devo fermare per far ripartire la moto e, sostituita la candela, l’operazione sembra aver successo, fino che… si spegne di nuovo.
Dopo un ultimo tornante ripidissimo e molto stretto nel quale si sono create anche delle code, sembra impossibile, e dopo ancora un po’ di budello, trovo un prato dal quale mi lancio giù riuscendo a far partire la moto dopo pochi metri.
Riguadagno il percorso e subito inizia una parte di sentiero ancora in costa nel bosco, ma più praticabile del precedente.
Finalmente, dopo un’ultima discesa apparentemente impossibile, si sfocia su una strada sterrata che risale fino al paese riconducendomi al punto di partenza/arrivo per il primo controllo orario.

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