-
-
pagina
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10
page



Per comprendere il perchè di un palmares abbastanza esiguo, a dispetto di un contenuto tecnologico di primissimo ordine, è doveroso però ricordare che, a differenza delle Jawa che si presentavano ai nastri di partenza con squadroni che, tra piloti ufficiali, fiancheggiatori e privati, superavano normalmente le trenta/quaranta unità, le Tatran corsero quasi praticamente da sole.
Per anni, Kremel e Sirucek (con la 100cc), Kozuck  (con la 75cc), furono gli unici portabandiera, quasi sempre in modo estemporaneo e non continuativo, schierati nelle due classi dove tutte le altre marche concorrenti potevano contare su presenze decisamente considerevoli, per qualità e quantità di piloti.
Dei tre alfieri, Kremel fu quello che raggiunse i risultati di maggior rilievo, ma tutti lottarono con molta grinta e riuscirono comunque nell’impresa di far parlare di sé, proprio grazie al loro coraggio ed ai grandi meriti delle rispettive moto.

1971 – Dopo due anni di collaudi ed una presenza molto defilata sulla scena internazionale, la Tatran si ripresentò con un nuovissimo modello, il 3° Tipo, con cui partecipò ufficialmente al Campionato Europeo, con tutte le carte in regola per poterlo vincere.
Il telaio, sostanzialmente simile a quello del 2° Tipo, era impreziosito da un bellissimo motore di concezione ultramoderna, che da solo, proiettava le Tatran davanti a tutte le sue concorrenti, al vertice per raffinatezza tecnologica e soluzioni avanguardistiche.
Ben proporzionato e molto compatto, confermava, migliorandole, tutte le principali scelte di fondo, come il condotto di ammissione che dal carburatore comunicava con il disco rotante, non più esterno, ma ricavato direttamente nel corpo del cilindro, inglobato nell’alettatura.
Una scelta assolutamente innovativa e senza eguali, al pari del fantascientifico cambio ad otto marce.
Carter motore in elktròn, gruppo termico in alluminio fuso in terra, con testa a ventaglio irrobustita da una serie di raccordi centrali ed una sola candela.
Camera di combustione a "berretto" di fantino" e canna in ghisa riportata, attraversata da ben cinque luci di travaso.


-
-
-
-
-
-
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10