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Negli anni 70, infatti, avvenne il sorpasso definitivo delle aziende dell’Ovest, proprio grazie al fatto che le moto prodotte in occidente furono commercialzzate ed il loro grande successo economico permise alle varie case di reperire i mezzi necessari a continuare nella ricerca e negli investimenti, che si rilevarono poi determinanti per fare crollare, alla fine degli anni 80, l’intero blocco comunista.
Questa non era l’unica differenza fra Est ed Ovest, perché mutavano anche le fasce di mercato.
Mentre l’Ovest era più interessato alla motorizzazione di massa ed era concentrato su cilindrate medio basse, intorno alla classe 125, le moto più economiche e più accessibili al grande pubblico, l’Est guardava con maggior interesse le classi adatte ad un uso militare, che per tutti gli anni 50 e 60 si collocarono intorno ai 250 cc.
Fra le quattro fabbriche di moto presenti in Cecoslovacchia, in ordine di grandezza la Manet era la più piccola,  ed occupò quindi, un ruolo subalterno alla capofila Jawa, seguita da Ogar e CZ.
La Jawa si dedicò principalmente alla produzione delle grosse cilindrate, CZ e Ogar si occuparono delle cilindrate intermedie, e la Manet, delle cilindrate più piccole.
La sua prima moto del dopoguerra, fu un’agile motocicletta con telaio rigido, ma con delle discrete forcelle sull’anteriore, mossa da un compatto motore a due tempi, a cilindro sdoppiato, di complessivi 93,29 cc.

Due pistoni da 32 mm di alesaggio, montati in sequenza su due bielle ed un solo albero motore con corsa di 58 mm, e carburatore Jikov da 16 mm.
Denominata Manet M - 90, restò in produzione sino al 1951, ed era la copia esatta, leggermente più piccola, della CZ 150, sia nella parte ciclistica, che nei carter ovali del motore, persino nell’originale sistema di molleggio della sella, ancorata ad un braccio oscillante su di un perno e bilanciata da una grossa molla
Il telaio tubolare ricalcava il classico schema costruttivo allora in auge in Cecoslovacchia:
un triangolo formato da un monotrave, sdoppiato nella parte posteriore al fine di contenere la ruota.

1951 – A partire dal 1951, il Motokov, ovvero il Dipartimento del Ministero dell’Industria incaricato di coordinare la produzione di automobili e motociclette, decise di differenziare la produzione dei vari marchi, introducendo il criterio in base al quale ogni azienda doveva avere una sua specificità  e le moto prodotte da ciascuna delle quattro fabbriche non potevano avere più di un tot di pezzi in comune.
Questa scelta ebbe i suoi positivi effetti anche sulla Manet.


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