-
-
pagina
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10
page



Particolare curioso: sui modelli di serie le forcelle anteriori, a perno avanzato, avevano una sola piastra, quella più bassa, cui erano innestati direttamente gli steli.
Una soluzione economica, ma sicuramente inadatta alla durezza dei percorsi in fuoristrada e con una naturale propensione a cedere sotto sforzo.
Da notare infine che benchè la moto fosse commercializzata col marchio Jawa, sul carter motore sinistro era impresso in modo evidente il marchio classico della Manet - Povazske Strojarne.
Malgrado il sofisticato sistema di protezione integrale della catena, con carter in lega leggera e raccordi in gomma, nessuna delle tre versioni prodotte era adatta, quindi, alle competizioni in fuoristrada, ma costituì sicuramente una buona base di partenza, sulla quale il Reparto Corse cominciò ad allestire i primi modelli da enduro, marcati con il logo grafico della Manet, in mezzo alle due lettere P S, evidente acronimo di  Povazske Strojarne.
Nello stesso anno, infatti, esordì un’interessante Tatran 75, che classificheremo come 1° Tipo, e che rispetto alla produzione di serie, presentava già molte modifiche.
Il motore, montato a sbalzo, costituiva un’ulteriore evoluzione delle versioni precedenti, e si presentava diverso rispetto alla Jawa 90, sia nei carter motore sia nel gruppo termico in alluminio fuso in terra.

Le dimensioni del gruppo termico, in particolare, erano nettamente superiori ai modelli di serie, il cambio era a sei marce, e la frizione a secco di maggiori dimensioni.
Sulla testa si notava il sistema a doppia accensione, a transistor, con una grossa bobina esterna, entrambi alloggiati sotto il serbatoio, mentre sui due lati del cilindro, le alette erano tagliate verticalmente per favorire il raffreddamento.
Sul lato sinistro usciva, alta, una bella marmitta ad espansione, senza silenziatore.
Anteriormente fu abbandonata la scelta dei bracci oscillanti per delle moderne forcelle telescopiche, con due piastre di sostegno e gli steli protetti da soffietti in gomma nera.
Con questo primo modello venne inoltre inaugurata la tradizione di montare il gonfleur sul lato posteriore destro, ancorato esternamente al tubo diagonale del telaio, tradizione mantenuta sino al 1973.
Dopo un rapido rodaggio sui sentieri di casa, questo primo esemplare, fece la sua comparsa alla Sei Giorni polacca di Zakopane (17/22 settembre), ma senza riscuotere un particolare successo, tant’è che, nel corso del successivo 1968, la moto non partecipò a gare internazionali ma solo a delle competizioni casalinghe.


-
-
-
-
-
-
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10