Si finisce un po tardi, però con la premiazione di tutti i partecipanti ancora presenti: attestato di partecipazione e, ancora in perfetto stile Six-Days, medaglia dargento per chi ha fatto il giro facile e doro per chi ha superato il famigerato Cavatappi, tra cui il sottoscritto insieme ad altri 45 impavidi.
Saluti, baci e abbracci a tutti e, sempre in compagnia del mio Paolo, partiamo per riguadagnare Camerino. E sono ancora una ventina di km su asfalto che percorro mestamente con la mia ruota forata. I più fortunati, quelli con lautista (moglie, fratello o amico) hanno già lì ad Esanatoglia furgoni, camper e carrelli, ma noi lupi solitari dobbiamo tornare alla partenza. Insomma, alla fine riesco a mettermi sulla strada di casa solo alle 17e45. Mi aspettano 600 km e prima di Ancona trovo già dei bei temporaloni, così si lava la moto, per poi andare ad ingorgarmi da Riccione fino a Bologna.
Per fortuna le emozioni di questi due giorni mi fanno compagnia e rendono meno pesante la fatica del viaggio. Pur non avendo potuto fare tutto il percorso in fuoristrada, mi consola il fatto che la parte del tracciato che ho portato a termine sia quella storica, anche se interpretata a modo mio. La prossima volta cercherò di essere un po più in forma e magari di accorciare i rapporti con un pignone più piccolo

Un grazie di cuore a Duccio DAmico, e a tutti quelli che insieme a lui ci hanno permesso di vivere unaltra indimenticabile avventura. E nellultimo abbraccio lui stesso mi consola: Bravo, la parte di percorso che hai fatto è proprio il tracciato della Sei Giorni! E io mi chiedo: Sarà stato un bene o un male?
Domani
Il nostro Duccio/Organizzatore, dopo aver passato alcuni giorni per riprendersi dalla fatica, ha già la mente proiettata alla prossima edizione. E noi aspettiamo pazienti.

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