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Camerino Revival - Rievocazione Storica 2004
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Eccolo, il famoso “cavatappi”, appena realizzo di esserci in mezzo già da un pezzo, mi sento come un topino nel labirinto, ma per fortuna ho una via d’uscita: posso sempre girare la moto e tornare giù. Il passaggio è così descritto nell’enciclopedia del regolarista: mulattiera ghiaiosa e sassosa in forte pendenza (in alcuni tratti oltre il 100%) che sale a zig zag da quota 624 a quasi 1.100 m.
Ogni tanto però, arriva qualche pilota, di quelli veri, che sale indifferente e senza alcun impegno apparente, come un camoscio che esplora il suo territorio, facendo lo slalom tra moto ferme e caschi a terra che si intravedono appena attraverso la polvere. Avete in mente quando una vespa vi ronza intorno mentre state mangiando? Ecco, il passaggio di quelli con il “manico” è un po’ così, fastidioso, ma io ci aggiungo anche un po’ di impotenza (perché loro sì e io no?), mentre un paio di gocce di sudore mi scendono sugli occhi. Nella mente mi scappa anche qualche parolaccia al loro indirizzo, ma dettata dall’invidia...

Mentre ammiro questi “mostri”, quasi quasi cado addosso ad uno di loro, il Rottigni, bloccato in coda da me! Ho intralciato proprio quello che ha vinto qui nel 74? Onta e vergogna... Mi riprendo scattando impietoso foto ai malcapitati, mentre un lontano rumore indica che il gruppone in alto comincia a sbloccarsi. Finalmente! Ascoltare motori che accelerano e si allontanano mi rinfranca un po’ e mi da la forza (si fa per dire), per decidere di provarci.
Nel frattempo ho anche ripreso fiato e mentre alcuni, saggi, tornano sui loro passi, io mi rimetto il casco e riparto… verso l’alto. In effetti non me la cavo neanche male e prima degli ultimi 20 metri nel bosco, i più tosti, mi fermo a “pensare”, mentre il Rottigni mi passa anche lui sulle orecchie. Il momento di provare è arrivato e riesco a salire, ma ad un passo dalla vetta mi si spegne la moto. Appena riesco a riaccenderla dai cespugli sbucano un paio di energumeni, come dei briganti, ma che tra spingere e tirare mi aiutano a superare quest’ultimo ostacolo.
Raggiungo un piccolo tratto piano dove uno spettatore con la moto da trial ci fotografa sorridendo. Mi fermo stremato e mi viene naturale proporgli un cambio di moto. Gran sorriso, ma lo scuotimento della testa è inequivocabilmente un bel no! Beh, io ci ho provato.

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