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Dopo la Valli, i quattro prototipi da 150 cc, ritornarono in Francia e, tre di loro, presenziarono anche alla Sei Giorni dell’Isola di Man, con Mouvet, Cavaillé et Dion.
Da notare che quella edizione fu praticamente disertata dagli italiani (l’unico Farioli su KTM) e toccò ai tre francesi tenere alti i colori dell’Italia.
La prima Morini costruita espressamente in piccola serie per le gare di regolarità, fu denominata appunto “Corsaro Regolarità” e ribattezzata immediatamente “griglione”, per via della grossa griglia messa a protezione del faro anteriore.
In realtà, nel “giro” delle corse, quelle strane griglie venivano immediatamente tolte e buttate via, anche a causa del peso ingiustificato; spesso si sostituiva anche il faro con uno più piccolo, ma quella era la moda del momento e, senza determinati accessori, la presa sul pubblico non otteneva gli effetti sperati.
Ricordate il Testi Trail King, un motorino senza infamia e senza gloria che non poteva certo vantare particolari differenze sulla concorrenza ?
Divenne un mito dei 14enni degli anni ‘60 forse anche grazie ad una griglia “proteggifaro” che oggi non avremmo certo difficoltà a definire una grattugia adatta ad una forma intera di Parmigiano.
Anche la Morini non potè sottrarsi a questo trend e l’appariscente “griglione” fu la sua logica conseguenza.

A parte questo discutibile vezzo stilistico, la moto era effettivamente valida e competitiva.
Le Morini, anche nelle versioni più evolute, non adottarono mai una cassa filtro, ma fecero sempre uso del filtro Dell’Orto F20, montato direttamente sul carburatore, anche grazie al fatto che, essendo dei quattro tempi, non avevano la necessità di usufruire di un grande polmone di aspirazione come, viceversa, è quasi d’obbligo per i due tempi.
Al Salone del Ciclo e Motociclo che si tenne a Milano nel novembre del 1965, fu esposto il “Corsaro Regolarità”, 1° Tipo, nella versione, leggermente migliorata, del 1966.
Il momento era particolarmente propizio anche sul piano commerciale.
Proprio nel ’65 la Guzzi annunciò il suo ritiro dalle corse e la messa in produzione di una replica del plurivittorioso Stornello; altrettanto fece la Gilera che, per la prima volta, metteva in commercio una replica dell’altrettanto plurivittorioso Giubileo.
Una volta avviata la produzione dei primi esemplari, la linea di montaggio non si arrestò mai e, nel complesso, furono prodotti 100 esemplari di questa prima serie, cui ne seguirono altrettanti l’anno successivo.


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