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Moto Guzzi (1958 – 1965)
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Il contemporaneo annuncio di mettere in vendita una replica dello Stornello da Regolarità per la clientela privata lasciò ugualmente con l’amaro in bocca.
A seguito del disimpegno definitivo dalle competizioni anche il reparto corse venne smantellato.
Tutto quello che ancora era efficiente venne ceduto ai piloti che continuarono a tenere alta la bandiera della Guzzi ancora per qualche tempo.
Sono anni caratterizzati da una rapida innovazione tecnologica e senza più il sostegno della Casa, divenne sempre più difficile confrontarsi sulla scena mondiale; l’adozione da parte di alcuni piloti di forcelle e ammortizzatori Ceriani non fu certo sufficiente a colmare il pesante gap tecnologico.
Alla Valli del 1966 Lino Cornago e Gianfranco Saini (entrambi in sella ad uno Stornello 125), risulteranno rispettivamente solo al 22° e 33° posto in classifica, ma, in campo nazionale, dove la concorrenza non era ancora così agguerrita, i risultati ottenuti dai piloti privati furono importanti e significativi:
lo Stornello 125 risultò primo nella sua classe nel Trofeo FMI, aggiudicandosi la prima piazza sia nella prima prova di Genova, che nella seconda di Reggio Emilia.

Sempre lo Stornello 125 si aggiudicò il primo posto assoluto nel Trofeo Luciano Dall’Ara, nella Mulattiera del Sebino, ed, ex aequo, alla Cavalcata delle Valli Orobiche, nel Trofeo Pedroni Radici a Seriate e nel Trofeo Comune di Sorisole.
Qualche buon risultato venne raggiunto anche nel 1967, ma non fu certo la medaglia d’argento conquistata da Angelo Cornago (Guzzi 125) alla ISDT di Zakopane (Polonia) a invertire il corso della storia.
Il disimpegno agonistico corrispose infatti con l’inizio di un lento ma continuo declino che spinse progressivamente la Guzzi ai margini della scena mondiale.
Anno dopo anno il marchio perse sempre di più smalto e tecnologia e, con essi, utili e risorse precipitando la casa di Mandello del Lario in una pesante e irrversibile crisi economica.
La produzione continuò esclusivamente con moto di grossa cilindrata, il leggendario V7 e, dopo tutta una serie di passaggi di proprità, il marchio Guzzi è approdato nel Gruppo Aprilia di cui fa tutt’ora parte.

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