Questa ottima performance permise alla Squadra italiana in lizza per il Trofeo (Franco Dall’Ara, Costanzo Daminelli, Riccardo Bertotti, Gian Franco Saini, Jolao Strenghetto e Nino Tagli) di arrivare seconda e alla Squadra in lizza per il Vaso (Luigi Gorini, Eugenio Saini, Fausto Vergani e Canzio Tosi) di arrivare quinta.
La crescita di potenza e competitività della Guzzi è inarrestabile.
Dopo aver conquistato le classi più alte, nel 1962 la Guzzi scende in lizza anche nella categorie inferiori con una splendida versione da Regolarità del suo 125 più rinomato, lo Stornello.
Anche in questo caso di tratta di macchine ufficiali, profondamente diverse dai modelli di serie.
Il look è aggressivo e molto simile alle Lodola da fuoristrada; si notano evidenti differenze rispetto ai modelli stradali.
Sensibili modifiche interne al motore, tra cui in particolare le valvole più grandi ed un maggior rapporto di compressione, che garantiscono un sensibile aumento di potenza.
Si tratta ancora di un progetto acerbo e non perfettamente a punto, ma già si intravede una rapida e fulgida carriera.

In occasione della Valli Bergamasche, Eugenio Saini e Franco Dall'Ara centreranno di poco l’obiettivo (rispettivamente 3° e 4° in sella ad uno Stornello 125) con solo due penalità di distacco dal primo (Luigi Gorini - Gilera 98), ma l’intera squadra riportò un ottimo risultato complessivo:
La squadra italiana composta da Gian Franco. Saini, Canzio Tosi, Fausto Vergani e Franco Dall'Ara si aggiudicò il Trofeo Internazionale a Squadre e la Moto Guzzi (Franco Dall’Ara, Eugenio Saini, Gian Franco. Saini) si aggiudicò il Trofeo per Squadre d’Industria.
Alla Sei Giorni di Garmisch-Partenkirchen fu una messe di medaglie d’oro con Eugenio Saini (Stornello 125), Gustavo Bassanelli (Stornello 125), Nino Tagli (Lodola 175) e Franco Dall'Ara (Lodola 175).
A conclusione di una stagione combattuta alla grande, Gianfranco Saini trionfa anche nel Campionato Italiano e si piazza, con la sua Guzzi Stornello 125 cc, al primo posto in classifica.