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1957 - A causa dei costi altissimi, pressoché incontrollabili, che la continua ricerca imponeva, le grandi case motociclistiche italiane dell’epoca, Gilera, Guzzi e Mondial, sottoscrissero un accordo che stabilì il ritiro da tutte le competizioni su pista a partire dal 1957.
Il ritiro dalle corse in pista mise finalmente fine ad un dispendio di energie divenuto ormai insostenibile e liberò risorse da dedicare alle nuove discipline emergenti, seguite da un vastissimo pubblico, ma molto meno costose da praticare.
Inevitabilmente l’attenzione cadde sulla Regolarità in fuoristrada.
Il 1957 fu un anno importante per la Gilera, che, con le sue vittoriose 175 Regolarità Casa, passò l’intera stagione ai vertici delle classifiche.
Alla Valli Bergamasche, la Gilera, si presentò con uno squadrone di prim’ordine, composto da Pietro Carissoni, Enrico Vanoncini, Dante Mattioli, Tullio Masserini, Costanzo Daminelli, Domenico Fenocchio, Luciano Dall’Ara e Dario Basso, affiancati da ottimi piloti privati come Antonio Novara, Luigi Gallotti e Clivio Gazzotti, tutti su Gilera 175.

Il risultato complessivo fu di grande risalto, ad un passo dalla vittoria assoluta, con Pietro Carissoni 2°, Enrico Vanoncini 3°, Dante Mattioli 4°, Tullio Masserini 7° e Costanzo Daminelli 10°.
Ormai abituata alla trasferte lunghe e impegnative, la Gilera partecipò anche alla Sei Giorni cecoslovacca di Spindleruv Mlyn con una sua Squadra, equipaggiata con il 175 Regolarità Casa.
Le moto si comportarono, come sempre, molto bene, ma la sfortuna si accanì su di loro e solo Pietro Carissoni ottenne la medaglia d’oro, mente di Dario Basso, Domenico Fenocchio ed Enrico Vanoncini si dovettero accontentare della medaglia di bronzo.
La Gilera si riscattò completamente nel Campionato Italiano di Regolarità, conquistando il primo posto nella classifica per Squadre d’Industria, con il team composto da Basso, Fenocchio, Carissoni, Villa e Masserini.


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