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1909 - La Gilera nacque a Milano, ai primi del novecento, in una piccola officina di Corso XXII Marzo, grazie all’ingegno creativo di Giuseppe Gilera, per l’esattezza, Giuseppe Gellera, nato a Zelo Buon Persico, il 21 dicembre 1887.
Il suo primo esemplare risale, infatti, al 1909, ma la produzione vera e propria iniziò solo alcuni anni più tardi, intorno al 1912, quasi contemporaneamente al trasloco nella sede storica di Arcore, in Brianza.
Durante la guerra, la Gilera si concentrò sulla produzione di biciclette, per soddisfare l’unico committente allora in attività, l’esercito italiano, ma riprese a costruire motociclette, con rinnovato fervore, subito dopo la fine del conflitto.
Il marchio Gilera è quindi un marchio storico, membro a pieno titolo di quella prima avanguardia tecnologica che in pochi decenni cambiò i destini del mondo; gli uomini che ne fecero nascere e crescere il mito, si possono tranquillamente annoverare fra i protagonisti di quella leggendaria epopea che fu la genesi della motocicletta.
In Casa Gilera si produceva ogni componente, dal motore al telaio; le sue vittorie furono quindi particolarmente significative, frutto di una tecnologia moderna, capace di reggere il confronto con la miglior produzione mondiale.
Il primo modello, denominato Gilera VT 317, prodotto dal 1909 al 1912, era una solida, ma elegantissima, bicicletta motorizzata, grazie all’applicazione di un monocilindrico a 4 tempi, alesaggio mm 67 x corsa mm 90, pari 317,3 cc, in grado di erogare 7 cv, a 3000 gm.
È da sottolineare il fatto che, a quei tempi, per poter costruire moto e motori, era indispensabile possedere una profonda conoscenza nella lavorazione e forgiatura dei metalli, tant’è che la quasi totalità delle fabbriche di motociclette dei primi del ‘900 erano già coinvolte nel ciclo di produzione delle armi, fra le poche che già possedevano questo indispensabile know-how.
Il fatto che la Gilera abbia avuto una genesi differente, rende merito al suo fondatore, che sin dagli inizi, dimostrò capacità e conoscenza del tutto inusuali e nettamente superiori alla media.

1930 - Ricostruendo tutte le fasi della generosa crescita della Gilera, sfogliando il suo ricco palmares, è doveroso iniziare dalle significative affermazioni alla Sei Giorni di Grenoble, anno 1930, e di Merano, anno 1931, dove la Gilera fu la protagonista indiscussa della conquista del Trofeo Internazionale.
Ancora non si parlava di fuoristrada, ma di lunghe e selettive gare di durata che mettevano a dura prova uomini e mezzi.
Nel tentativo di conciliare potenza ed affidabilità, si doveva puntare su cilindrate molto alte, che richiedevano moto pesanti, complesse e molto difficili da condurre sulle sconnesse strade di quei tempi.
Solo pochi paesi al mondo potevano vantare aziende metal meccaniche così avanzate, in grado di abbinare la tecnologia d’avanguardia alle sorprendenti capacità delle maestranze impegnate nella realizzazione di ogni singolo elemento.
In un periodo storico che si poteva ancora definire pionieristico, l’Italia partecipò, per la prima volta alla Sei Giorni, nel 1930, in occasione della 12° edizione di Grenoble, con tre squadre ufficiali, di cui una, la squadra Gilera, impegnata nel Trofeo e due nel Vaso d’Argento.
Il Team composto da Luigi “Luisin” Gilera, il fratello del patron Giuseppe, con sidecar, e passeggero Gino Zanchetta, Rosolino Grana e Miro Maffeis, tutti in sella a delle Gilera 500 VL (valvole laterali), si aggiudicò, a sorpresa, il premio più ambito, il Trofeo mondiale, vincitori assoluti della manifestazione.
Per essere un esordio, fu sicuramente brillante, ma quel che più conta, fu l’inizio di una lunga e vittoriosa carriera.


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