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MZ (1946 – 1992)
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Nel corso di questa lunga ed impetuosa carrellata, non mi meraviglio certo se a molti di voi è sfuggito un passaggio particolarmente importante, strettamente legato al mondo appena descritto che, per la sua straordinaria importanza, fu capace di determinare il corso della storia.
Alla fine della seconda guerra mondiale il mondo fu diviso in due blocchi e da quel giorno iniziò una dura guerra fredda, combattuta senza esclusione di colpi con l’unico obiettivo di sopraffare l’altro e conquistare il controllo del mondo.
Una partita importante di questo scontro all’ultimo sangue venne disputata proprio fra questi uomini e questi mezzi nel periodo che va dagli anni ’50 sino agli anni ’70.
Nell’immediato dopoguerra, più o meno, i due blocchi si equivalsero;
da entrambe le parti tutto era andato distrutto e da come ognuno dei due sistemi avrebbe gestito la ricostruzione si sarebbe potuto verificare la bontà delle dottrine politiche che essi rappresentavano.

Mentre all’Ovest il libero mercato intraprese la strada dello sviluppo a 360°, all’est la rigida pianificazione economica permise di concentrare le risorse nei settori strategici accelerando il loro sviluppo.
Nell’ottica di regime, l’industria meccanica pesante venne abbondantemente finanziata in quanto strategica, e per tutto il dopoguerra poté fare leva su una quantità di risorse superiore rispetto alle aziende dell’ovest.
L’IFA era un colosso industriale enorme che gestiva direttamente l’intero comparto dell’industria meccanica della DDR.
Scorrendo le classifiche delle competizioni è facile riscontrare gli effetti di questa superiorità:
la guerra sportiva, sino al 1970, la vinse l’Est, non c’è ombra di dubbio.
Quella che non vinse e che decretò il suo inesorabile declino fu la guerra commerciale!!

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