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MZ (1946 – 1992)
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Nel ’77 finalmente scende in campo un modello ulteriormente rinnovato sia nel motore che nella ciclistica e presto si cominciano a vedere i risultati.
Con questi nuovi mezzi l’MZ ritornò prepotentemente sulla scena e mantenne un ruolo da prim’attrice sino alla fine della sua carriera, replicando almeno in parte, i successi dei trionfali anni ’60.
Manfred Jäger fa suo il titolo europeo della classe oltre 500 cc sia nel ’78 che nel ’79; nello stesso anno si mette in luce il nuovo astro nascente Harald Sturm, che conquista la classe 350 alla Valli e finisce secondo nel Campionato Europeo.
Nel 1980 fa il suo esordio un motore nuovissimo e sempre più potente, dotato di un innovativo gruppo di scoppio in alluminio fuso in terra.
Le tradizionali alette dritte della testa spariscono e, novità assoluta, ne compaiono di nuove, poste in orizzontale, parallele alle alette del cilindro e con esse collegate da grosse fasce antivibranti in gomma nera.
A prima vista la testa appare “piatta” e questa novità fece molto rumore nell’ambiente.
Questa nuova conformazione della testa contraddistinse tutti i modelli successivi sino alla fine della sua gloriosa carriera.

Unica anche se sostanziale differenza il numero complessivo delle alette (cilindro + testa):
11 sui modelli ufficiali, 12 sulle repliche e 14 sulle stradali.
Sul voluminoso cilindro spicca il sofisticato raccordo col carburatore.
Questa è la novità più evidente e significativa; per il resto la moto è ancora a due ammortizzatori (il mono arriverà solo nel 1982), fortemente inclinati, mentre le forcelle sono a perni avanzati.
Il motore della 250 cc (alesaggio 69 mm, corsa 65 mm) eroga 38 cv a 7.500 giri.
Il cambio è a 5 marce, rapporto di compressione 12:1, doppia accensione.
Carburatore BVF, AZ81 R1 38, typ M6
Ammortizzatori Bilstein, pneumatici 3.00 x 21 ant. 4.00 x 18 post.
La ciclistica è caratterizzata dal solito largo uso di cromo-molibdeno, magnesio ed elektron.
La parte centrale dei mozzi in elektron contiene una raffinatezza: è in alluminio ed è cromata al suo interno per garantire alle ganasce dei freni il massimo dell’efficienza.

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