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MZ (1946 – 1992)
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Il Campionato Europeo prosegue nel 1981 e nuovamente l’MZ conquista il titolo europeo della classe 500 cc con Jens Scheffler.
Nel 1982 compaiono i primi modelli “mono”, ottenuti abbinando due ammortizzatori convenzionali.
Scheffler riconquista il titolo europeo della classe 500 cc nel 1983; lo stesso anno Harald Sturm fa sua la classe 250.
Jens Scheffler e Harald Sturm bissano i successi nelle due classi anche nel 1984 e nel 1985;
Gli uomini e le macchine Simson furono inoltre determinanti per conquistare il Vaso d’Argento in squadra coi fratelli della MZ nell’82, in Cecoslovacchia, nell’84, in Olanda, nell’85 in Spagna, nell’86 in Italia e nell’87 in Polonia, dove conquistano anche il Trofeo.
In quell’occasione Bieberbach si aggiudica anche la classe 80.
Harald Sturm riuscì a imporsi nella classe 250 anche nel 1986, ma il destino della casa di Zschopau era ormai segnato
Le moto continuarono ad essere prodotte e continuarono ad essere altamente competitive, anche se, a distanza di 10 anni, avevano ancora il loro inconfondibile basamento, con la frizione a secco sporgente sul lato sinistro e la leva dello starter avanzata, tipo Jawa.
Da notare che pur con le doverose differenze (carter e dimensioni sono effettivamente differenti) lo schema progettuale è identico a quello dei motori Simson.
Raffreddato ad acqua e dotato di aspirazione lamellare, il gruppo di scoppio è poderoso nelle sue forme e ardito nei suoi contenuti.
Potenza ovviamente ne ha da vendere anche se solo ad alti regimi, come si conviene ad una moto da competizione di fine secolo.

Plastiche estese un po’ a tutte le componenti possibili, rigorosamente Acerbis, forcelle anteriori a perno avanzato con freno a disco alleggerito.
Permane il largo uso di metalli preziosi, il forcellone posteriore è in alluminio, la moto è mono-ammortizzata, ma ancora si ricorre alla coppia abbinata anziché ad un vero e moderno “mono”.
A parte questo piccolo difetto, segno evidente di una stanchezza progettuale ormai irreversibile di un intero sistema e non solo di questo o quel marchio, tecnologicamente non le manca niente, pur se si tratta già di un gruppo ormai in declino, lontano dai fasti e dalle glorie che l’hanno reso giustamente famoso.
Nel frattempo, lo sgretolarsi del “sistema” che aveva generato l’MZ divenne sempre più evidente e le ripercussioni furono tali da compromettere l’intero apparato produttivo.
Dopo pochi anni di totale immobilismo, iniziò lo smantellamento delle strutture cui seguì la definitiva liquidazione nel 1992.
L’ing. Kaaden, che aveva lasciato la direzione della MZ per raggiunti limiti di età, già nel 1985, morì quattro anni più tardi, nel 1996.

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