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La squadra non ebbe molta fortuna e si classificò 10°, ma l’SWM conquistò tre medaglie d’oro con Mercatelli, Bernini, Laureati, ed una d’argento con Brissoni.
Intorno alla metà dell’anno ci fu anche una grossa novità sul fronte commerciale, con la presentazione alla stampa di una nuova versione che rappresentava la sintesi di un anno di collaudi ed esperimenti e che coincise anche con la piena operatività della fabbrica, ormai in grado di produrre a pieno ritmo.
Rispetto a tutta la produzione precedente, si potevano riscontrare numerose modifiche, come ad esempio, i due tubi di raccordo sotto il montante superiore del telaio.
La nuova conformazione della scatola filtro rese inutile la patella para spruzzi anteriore, che venne eliminata, e cambiarono anche gli attacchi posteriori del motore, saldati a due traversini, e quelli anteriori, formati da una grossa piastra ad U.
A parte il motore Sachs 6 marce, nelle sua più recente versione con l’accensione elettronica, rimase immutata tutta la componentistica.
Con l’occasione venne effettuato anche un restiling estetico mediante l’adozione di un parafango anteriore dalle forme più morbide e avvolgenti e la rivisitazione di quello posteriore, anch’esso ammorbidito nelle linee; il telaio color argento e il serbatoio di tre diversi colori, a seconda della cilindrata (verde per il 50, rosso per il 100 e blu per il 125) costituirono una vera e propria sfida nei confronti delle rivali/amiche KTM.

Anche nella nuova versione commerciale venne mantenuto un doppio allestimento con differenti fasce di prezzo.
La versione più economica era denominata Regolarità, mentre la versione più corsaiola e più costosa fu denominata Six Days.
Il successo commerciale fu immediato e l’anno si concluse con una produzione record che sfiorò i 2.000 esemplari (in parte da Regolarità ed in parte da Cross), suddivisi fra 522 modelli da 50cc, 187 modelli da 100 e 880 modelli da 125 cc.
Sin dagli inizi la SWM cercò di offrire al suo pubblico una produzione di alta qualità, trasferendo rapidamente sulla produzione le migliorie e le modifiche testate in gara dai suoi piloti.
Per questo motivo l’evoluzione fu costante e i vari modelli si susseguirono senza soluzione di continuità rendendo la loro classificazione per anno sempre molto incerta e non bisogna meravigliarsi di imbattersi in discordanze, spesso dovute solo a differenti punti di vista. 
La rapidità del suo sviluppo fu probabilmente alla base dell’altrettanto rapida affermazione nelle classifiche, dove divenne immediatamente una delle protagoniste, capace di mantenere le posizioni per molti anni a venire.
L’ottimo andamento stagionale fu coronato da un’importante affermazione sportiva, che consolidò l’immagine vincente delle SWM:
Afro Rustignoli conquistò il Campionato Italiano di Cross, classe 125cc.


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